DI MARCO FERRARI

"Un cantante popolare e appassionato, le cui canzoni hanno catturato il tumulto politico del suo Paese": così il New York Times rammenta Lucio Dalla a dieci anni dalla scomparsa. L'occasione è l'uscita sulla piattaforma Mubi di "Per Lucio", il documentario di Pietro Marcello. "La voce d'Italia per quattro decenni", è il titolo della ampia recensione del critico A. O. Scott che di Dalla, morto a 68 anni il primo marzo 2012 a Montreux, esalta le canzoni, la voce, il ruolo culturale e politico. Il documentario, secondo Scott, offre un ritratto del musicista bolognese "informativo e al tempo stesso enigmatico". Un riconoscimento internazionale per il cantautore bolognese a cui, ieri, le radio italiane hanno dedicato l'intera giornata trasmettendo i suoi brani più celebri, da "Futura" a "4 marzo 1943", da "Come è profondo il mare" a "Caruso", più di 50 titoli che hanno rivoluzionato la musica italiana.

Un vuoto incolmabile per la versatilità del personaggio, pieno di talento poetico e musicale, innovativo nel linguaggio, amante del jazz ma anche della lirica, una figura iconica e carismatica, la sua potenza immaginifica ha segnato più generazioni. Per questo l'Italia non lo dimentica e ha già organizzato dal mese di marzo una serie di iniziative per omaggiare il grande artista. Una mostra-evento di apre venerdì, in occasione dell'anniversario della sua nascita, a Bologna, la sua città natale: si intitola "Lucio Dalla. Anche se il tempo passa" e resterà aperta fino al 17 luglio al Museo Civico Archeologico. Dopo il capoluogo emiliano l'esposizione farà tappa a Roma dal 22 settembre all'Ara Pacis, e nel 2023, in occasione dell'ottantesimo della nascita del cantautore, nel capoluogo campano e in quello lombardo. La mostra, ideata e organizzata da Cor e curata da Alessandro Nicosia con la Fondazione Lucio Dalla, il Comune di Bologna e il patrocinio della Regione Emilia-Romagna, è una delle tante iniziative che la città dedica a uno dei suoi artisti simbolo.

Frutto di una lunga e laboriosa ricerca, per la prima volta sono esposti molti materiali che documentano l'intero percorso umano e artistico di una delle più amate personalità italiane e internazionali, che ha lasciato un segno forte nella storia della musica e in quello della cultura in generale. Documenti, dunque, ma anche foto, filmati, abiti di scena e altri aspetti inediti raccolti anche in un corposo catalogo edito da Skira. L'universo Dalla è raccontato da 40 testimonianze di personaggi che realmente gli sono stati vicini nel suo percorso artistico (da Ron a Walter Veltroni, dagli Stadio a De Gregori), ma anche da compagni di scuola negli anni difficili del Liceo Galvani con una pagella non proprio bellissima. E ancora, i suoi amori femminili di cui pochissimo si sa, l'avventura cinematografica ne "I sovversivi" dei fratelli Taviani e quella fondamentale dell'esperienza nel mondo dell'operetta cominciata quando aveva appena cinque anni. E poi i filmati che lo vedono emergere nel 1971 al Festival di Sanremo cantando "4 marzo 1943", vero salto nella maturità artistica. Un percorso attraverso mille metri quadrati che rivela, nel decennale della morte, un Lucio Dalla intimo e segreto, dal rapporto con mamma Jole all'amore viscerale per il clarinetto che portava dentro al borsone persino al basket, dalla passione per il jazz alla collaborazione fondamentale col poeta Roberto Roversi, fino all'esperienza di regista di opere liriche al Teatro Comunale di Bologna. 

Il Sindaco di Bologna, Matteo Lepore, presentando la mostra ha sostenuto che si tratta di «un manifesto eloquente per il futuro della città Capitale della Musica Unesco, a cui affiancheremo successivamente le mostre dedicate a Roberto Roversi e a Pier Paolo Pasolini, che permetteranno a Bologna di parlare oltre i confini nazionali». A Bologna si associano tante altre città italiane pronte a celebrare il genio musicale di Lucio. Non poteva mancare Sorrento, dove ha composto il suo omaggio a a Caruso. Al cantautore l'amministrazione comunale, con l'associazione Nemesi e numerosi enti del territorio, dedica un mese di eventi multidisciplinari che hanno preso il via nei giorni scorsi con un murales di Jorit, in corso di realizzazione, e che continueranno con un fitto calendario di eventi. Venerdì 4 marzo a Villa Fiorentino, in occasione dell'anniversario della nascita del cantautore bolognese, verrà inaugurata la mostra "A modo mio", che vedrà la presenza di numerosi artisti che esporranno opere ispirate dalla figura e dalla poetica di Lucio Dalla. In uscita anche il libro "Lucio Dalla. Immagini e racconti di una vita profonda come il mare" di Massimo Poggini edito da Bur Rizzoli. La prefazione è firmata da Silvana Casato Mondella, per 35 anni ufficio stampa e amica intima dell'artista bolognese.