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Caro Direttore, 

Nelle ultime settimane abbiamo raccontato il tentativo di censura da parte del Comites di Montevideo nei confronti di questo giornale. Tantissimi sono stati i commenti di indignazione contro la decisione di questo organismo oggetto anche di un intervento nel Parlamento italiano. Il presidente del Comites -politico di professione tra i due lati dell'oceano, tra il Partido Nacional e il Maie- evidentemente è allergico alla libertà di stampa a cui preferisce un mondo dominato solo dalla propaganda, un giornale che racconti solo quanto sono belli e bravi i rappresentanti della collettività così come le autorità diplomatiche.

Proprio in questi giorni in Uruguay si è verificata una censura ancora più grave rispetto a quello che ha subito Gente d'Italia e che sta suscitando enormi polemiche. Seguendo l'esempio europeo, la piattaforma di streaming Vera TV ha deciso di spegnere Russia Today, il canale televisivo russo diffuso in tutto il mondo. "Abbiamo appena ordinato l'immediata sospensione del segnale russo RT, canale al servizio della propaganda e della giustificazione della violenta invasione militare russa dell'Ucraina, azione condannata dal nostro Paese" ha scritto su Twitter Gabriel Gurméndez che è il presidente di Antel, la compagnia pubblica di telefonia uruguaiana che controlla la piattaforma.

Antel si allinea quindi al bando imposto dalla commissione europea che ha appena annunciato la sospensione sia di RT che del quotidiano on line Sputnik. Anche i social Youtube, Facebook e Twitter si sono allineati subito alla nuova tendenza. 

In Uruguay la decisione di Vera TV sta suscitando forti condanne in tutto il mondo politico e non solo. Daniel Larrosa, presidente di Antel in rappresentazione del Frente Amplio, ha espresso grande sorpresa per la notizia dicendo che l'azienda non ne era a conoscenza: "Qui si supera quello che un presidente di un'entità può fare; questa è politica estera. Non spetta ai dirigenti degli enti risolvere questo tipo di cose". Inoltre, ha sostenuto che la misura adottata dal numero 1 di Antel è una vera "censura". "Non ricordo alcun tipo di censura su Vera TV. Quello che ricordo è l'ingerenza di Gurméndez in questioni politiche che non lo riguardano affatto", ha dichiarato in un'intervista a TV Ciudad.

Anche il presidente Luis Lacalle Pou ha manifestato la sua contrarietà al bavaglio imposto alla televisione russa: "Non ho motivo di approvare una cosa del genere. Io non ho nulla a che fare con la decisione presa e ho anche chiamato il presidente di Antel per chiedere informazioni. Personalmente, seguo RT su Twitter" ha raccontato il presidente a El Espectador.

Il caso di Vera TV ha provocato anche un'interrogazione parlamentare presentata alla Camera dei Rappresentanti da Javier Umpiérrez, deputato del Frente Amplio, che rivolgendosi al Ministero dell'Industria ha parlato di un "grave attacco alla libertà di stampa".

Intendiamoci: la condanna contro l'aggressione lanciata da Putin in Ucraina va ribadita con forza perché la guerra è sempre sbagliata, sia quando a farla è la Russia oppure gli Stati Uniti. Tuttavia, silenziare i media con la scusa delle fake news è sempre un oltraggio alla libertà di informazione.

 Quale governo può assumersi il diritto di stabilire la verità intervenendo a gamba tesa contro un potere autonomo per definizione? Il messaggio è pericolosissimo, oggi capita a Rt e Sputnik e domani? Come può una democrazia abbassarsi agli stessi livelli delle dittature (come la stessa Russia) che impediscono la libertà di parola?

Matteo Forciniti