Putin
Vladimir Putin (foto: Depositphotos)

Mosca alza i toni dello scontro con l'Occidente. E lo fa con le dichiarazioni di due tra i più eloquenti rappresentanti del cosiddetto “cerchio magico” di Vladimir Putin. Mentre le bombe piovono sulle principali città dell’Ucraina, ad acuire la tensione arriva il monito shock del ministro degli Esteri russo, Sergey Lavrov, il quale, in un 'intervista rilasciata ad Al Jazeera, non nasconde il rischio di uno scontro allargato, ma anzi, evocando la possibilità di un conflitto generalizzato, parla, senza mezze parole, di “terza guerra mondiale nucleare e devastante".

“Non si possono escludere rischi di scontro" con la Nato, gli fa eco il suo vice Alexander Grushko, aggiungendo che la Russia si aspetta che l'Alleanza atlantica usi il "buon senso". Insomma: un mezzo avviso ai naviganti. Lavrov, dal canto suo, si dice anche convinto che sia "impossibile" isolare la Russia, perché "ha molti amici". “Le sanzioni occidentali alla Russia sono un "furto" attacca il ministro degli Esteri. Tuttavia l’uomo forte di Putin non nega che la linea dura ed, in particolare, la mossa della Germania di bloccare il gasdotto Nord Stream porti a "danni irreparabili" almeno nelle relazioni tra i due paesi.

Per quanto concerne il conflitto, l'Ucraina, per Lavrov, sulla stessa falsariga di quanto già annunciato dal leader del Cremlino all’inizio delle ostilità, deve essere sottoposta a una "denazificazione" come successo alla Germania in passato. Kiev, aggiunge ancora il ministro degli Esteri, citato dall’agenzia Tass, ha il "potenziale tecnico" per fabbricare armi nucleari, ma la Russia "non lo permetterà".

"L'obiettivo della Russia è la sua "smilitarizzazione" ribadisce l’esponente del governo di Mosca. "Devono essere determinati particolari tipi di armi d'attacco che non saranno mai schierati o creati in Ucraina", spiega ancora il ministro degli Esteri assicurando che il Cremlino non vuole la "capitolazione dell'Ucraina". Intanto, nota di cronaca, ieri l'Assemblea generale delle Nazioni Unite ha approvato una risoluzione che condanna l'invasione russa dell'Ucraina: 141 Paesi hanno votato a favore e 35 si sono astenuti.