di Matteo Forciniti

Sembra passata un’eternità da quell’8 marzo del 2020: pochi giorni prima dell’arrivo del coronavirus in Uruguay si riuscì ad organizzare quasi miracolosamente la più grande festa italiana degli ultimi anni per una manifestazione del tutto unica nella storia della collettività. “La festa che ci unisce: Calabria celebra Italia” fu un successo straordinario reso possibile dal gruppo di giovani dell’Associazione Calabrese e dal supporto di tutti gli altri gruppi.

Dopo due anni di pandemia la buona notizia è che quest’anno la festa tornerà dopo la lunga attesa: l’appuntamento è per la giornata di domenica 3 aprile a Montevideo nei pressi della sede dei Calabresi in José Enrique Rodó 1969 angolo Jackson. In base alle ultime linee guida del Ministero della Salute, non ci sarà alcuna limitazione per la capienza e non sarà richiesta la vaccinazione.

“Invitiamo tutti a partecipare per ripetere lo straordinario successo della passata edizione, una festa di cui si parla ancora due anni dopo. In questa giornata vogliamo mostrare tutta l’Italia in Uruguay attraverso la cultura, la gastronomia e le associazioni” dice a Gente d’Italia Nicolas Nocito, tesoriere della Calabrese e consultore regionale, il grande artefice di un progetto totalmente autofinanziato che è riuscito ad arrivare dove gli altri hanno fallito. L’Ambasciata si limiterà a “collaborare nella diffusione”, il Comites di Montevideo al momento è ancora assente in preda ai giochi di potere del suo presidente.

“La nostra idea iniziale” -racconta Nocito- “era quella far diventare la festa un evento fisso per la comunità italiana che aveva bisogno di una grande occasione di visibilità come questa. Poi, purtroppo, 2 anni fa è scoppiata la pandemia che ha stravolto tutti i nostri piani. Durante quella giornata molte persone si erano avvicinate alle associazioni ma poi tutto quell’entusiasmo non si è potuto tradurre in un impegno costante come speravamo. Adesso che la situazione sanitaria per fortuna è migliorata siamo pronti per tornare: questa iniziativa potrà rappresentare infatti anche un’occasione per ripartire per tutte quelle associazioni che sono rimaste ferme durante la pandemia. Ci rivolgiamo a loro e a tutto il pubblico in generale per partecipare”.

Un evento dunque che si annuncia come uno spartiacque per il ritorno di una collettività che ha sofferto enormemente il periodo del Covid: sono stati solo una minoranza i gruppi rimasti attivi negli ultimi 2 anni all’interno del variegato panorama italiano.

Alla scorsa edizione, ricordiamo, avevano partecipato diverse istituzioni tra cui: Ente Friulano Efasce, Associazione Abruzzese, Cavu (Comitato delle Associazioni Venete in Uruguay), Associazione Emiliano Romagnoli (Aereu), Federazione Lucana dell’Uruguay, Associazioni Calabresi di Montevideo e Buenos Aires, Scuola Italiana di Montevideo e Centro Culturale Vissi d’Arte. Anche Gente d’Italia aveva partecipato con uno stand che ripeterà anche questa volta. “Quest’anno contiamo di confermare tutte le presenze della scorsa volta. Se ci saranno più adesioni sarà ancora meglio” conclude Nocito.