di Goffredo Palmerini

Si terrà l’8 marzo 2022 alle ore 12, presso la Sala Stampa della Camera dei Deputati (Montecitorio, via della Missione 4), una riflessione a più voci sulla figura e l’opera di Madre Francesca Saverio Cabrini (Sant'Angelo Lodigiano, 15 luglio 1850 – Chicago, 22 dicembre 1917), missionaria “Angelo di Migranti”, nelle opere dell’artista Meo Carbone.

Interverranno all’evento portando i loro contributi, in presenza o in collegamento da remoto, personalità istituzionali e studiosi: On. Fucsia Nissoli Fitzgerald (Deputata eletta in Nord e Centro America), Sister Barbara Staley Msc (Superiora Generale Missionarie Sacro Cuore), Mons. Giancarlo Perego (Presidente Fondazione Migrantes e arcivescovo di Ferrara), Meo Carbone (Artista), Dominic Candeloro (Professore emerito Università di Chicago, storico dell'Emigrazione Italiana), Claudio Crescentini (Professore e storico dell'arte), Fabio Capocaccia (Presidente CISEI di Genova), Goffredo Palmerini (Giornalista e scrittore), moderatore Gianni Lattanzio (Presidente Confassociazioni International). In collegamento via skype anche la Casa Natale di Madre Cabrini. WebTV.

L’arte è un medium di straordinario richiamo per avvicinare le persone al tema delle migrazioni e dell’emigrazione italiana in particolare. L’artista Meo Carbone la racconta da tre decenni attraverso la pittura e la scultura, come nel corso del 2021 con la Mostra “Madre Cabrini, l’Angelo dei migranti”, dedicata a Madre Francesca Saverio Cabrini, esposta a Codogno e poi a Sant’Angelo Lodigiano, dopo le precedenti mostre a lei dedicate nel 2016 e 2017 a Roma, Genova, Milano e Chicago. Prossimamente in progetto è anche una mostra a New York.

Significativa l’opera dell’artista nell’illuminare l’Emigrazione italiana con numerose esposizioni in Italia e all’estero e con eventi culturali associati. L’Emigrazione italiana, la più grande diaspora della storia dell’umanità, è un fenomeno che ha interessato quasi 30 milioni di italiani nell’arco di poco più di un secolo, tuttavia relegato ai margini della nostra storia nazionale. L’esercito di braccia che partì dall’Italia verso le terre d’emigrazione si trovò a dover affrontare inimmaginabili e drammatiche vicende umane, a lottare ogni giorno contro sospetti e pregiudizi, a subire spesso angherie d’ogni sorta, a doversi confrontare in competizioni durissime con sistemi sociali sconosciuti e condizioni di lavoro altrettanto precarie. Oggi di questa storia si conosce – ma neanche poi tanto approfonditamente – la parte gloriosa: i successi e il prestigio che gli italiani delle generazioni successive alla prima emigrazione, 80 milioni di oriundi nel mondo, hanno conquistato in tutti i campi nel corso di questa vera e propria epopea.

Nella storia della nostra emigrazione un ruolo rilevante lo hanno anche i religiosi, uomini e donne. Basti pensare a Mons. Scalabrini, a Mons. Bonomelli e appunto a Madre Francesca Cabrini, diventata la prima Santa degli Stati Uniti. Ultima di undici figli, maestra elementare, Francesca Cabrini maturò la vocazione religiosa e nel 1880 fondò la congregazione delle Missionarie del Sacro Cuore. Avrebbe voluto andare in Cina, ma Leone XIII la mandò negli Stati Uniti per l’assistenza agli emigrati italiani. Donna ed evangelizzatrice straordinaria, dalla costa atlantica penetrò anche all’interno del continente nordamericano e poi scese anche in America Latina, fondando un’ottantina di istituti, scuole, orfanotrofi, ospedali. Grande la sua opera negli Stati Uniti (New York, Chicago, New Orleans e in altre città) dove nel 1909 diventò cittadina americana. Dovunque potesse arrivare arrivò la sua opera di assistenza agli emigrati e alle loro famiglie, ai poveri e agli ultimi.

Madre Francesca Cabrini lavorò tutta la vita per favorire l’inserimento degli emigrati nella società americana, facendone dei buoni cittadini e rafforzando in loro l’identità italiana e la fede cattolica. Morì il 22 dicembre 1917 a Chicago. Il 7 luglio 1946 fu dichiarata santa da Pio XII e nel 1950 proclamata “Patrona di tutti gli Emigranti”. La sua opera geniale e coraggiosa la fece stimare anche in ambienti anticlericali e non benevoli verso gli italiani e rilevante fu il suo contributo nel far cambiare idea sui nostri connazionali emigrati e sul loro valore. Una donna straordinaria, per tenacia, talento e coraggio, una figura significativa nel testimoniare con la propria vita, in tempi e ruoli non semplici. Ricordarla nella giornata dell’8 marzo, con un evento presso la Camera dei Deputati, significa celebrare assai degnamente il valore della donna e quanto il genere femminile ha dato e dà ogni giorno per la costruzione di un mondo migliore.

Goffredo Palmerini