di ROBERTO ZANNI
Quale fu la prima casa automobilistica italiana a vincere alla 12 Ore di Sebring? Osca, nel 1954. Era stata fondata dai fratelli Maserati, Ernesto, Ettore e Bindo nel 1947 (chiusa poi nel 1967), aveva la propria sede alle porte di Bologna, a San Lazzaro di Savena. E la MT4 con alla guida il leggendario Stirling Moss, accompagnato per l'occasione da Bill Lloyd nel 1954 trionfò nella quarta edizione della 12 Ore di Sebring. Poi due anni dopo, era il 1956, due miti delle gare a quattro ruote, l'italiano Eugenio Castellotti e l'argentino Juan Manuel Fangio alla guida di una Ferrari 860 Monza, sbaragliarono tutta la concorrenza nella gara di endurance della Florida. Poi nel 1957 la bandiera a scacchi sventolò per la Maserati 450S che aveva al volante Fangio e il francese Jean Behra. Tra il 1958 e il 1964 il dominio Ferrari fu interrotto soltanto da una Porsche RS-60 (1960): nomi indelebili nella storia delle corse automobilistiche, Phil Hill, Dan Gurney, John Surtees, Ludovico Scarfiotti... Poi, più in là nel tempo, ma sempre sotto il segno della Rossa ecco Mario Andretti con Ignazio Giunti e Nino Vaccarella (1970) quindi Jackie Ickx (in coppia con Andretti nel 1972). È la straordinaria storia di una delle corse più entusiasmanti del mondo dei motori: la 12 Ore di Sebring la cui avventura è stata marchiata dai colori italiani, macchine e piloti. Tant'è vero che oggi, nella classifica costruttori, la Ferrari come numero di vittorie (12) è superata solo dalla Porsche (18), mentre tra i piloti dietro al Tom Kristensen (6 successi) c'è l'italianissimo Rinaldo 'Dindo' Capello (5). Ecco perchè quando si parla di 12 Ore di Sebring il rombo dei motori in versione tricolore è quasi automatico. Anche oggi che le cose sono cambiate, ma il fascino di questa gara resta, uguale, in particolare poi quest'anno 70º anniversario della gara, la cui prima volta risale al 1950 (non si è gareggiato nel 1951 e nel 1974, in questa seconda occasione a causa della crisi energetica). Il via dal circuito della Florida sabato alle 10,10 del mattino e ancora una volta, l'Italia vuole essere protagonista. Saranno 53 le auto alla partenza, 16 in più del 2021 divise in cinque classi (DPi, LMP2, LMP3, GTD Pro e GTD). L'Italia sarà presente in due classi, GTD Pro e GTD con auto e piloti. Due le case alla partenza, Ferrari e Lamborghini, rispettivamente con la 488 GT3 e la Huracan GT3 con un totale di sei macchine (equamente divise). Otto invece i piloti, Mirko Bortolotti, Andrea Caldarelli, Marco Mapelli con la Lamborghini e Eddie Cheever III, Davide Rigon, Roberto Lacorte, Giorgio Sernagiotto e Antonio Fuoco per il Cavallino Rampante. E se per la scuderia Risi Competizione (che ha il suo headquarter a Houston, nel Texas) e la sua Ferrari sarà un ritorno, non correva a Sebring dal 2018, lo farà con l'aggiunta di un pilota molto legato all'Italia. Si tratta di Eddie Cheever III, figlio di Eddie II, che in molti ricorderanno come 'l'americano di Roma'. Cheever padre infatti, pur essendo nato negli Stati Uniti, a Phoenix, ha trascorso l'infanzia nella capitale italiana e da lì ha iniziato la sua carriera di pilota automobilistico che l'ha portato fino alla Formula 1 dove ha raggiunto, come miglior risultato, due secondi posti. Ora c'è il figlio, che però a Roma ci è nato davvero e che alla guida della Ferrari 488 GT3 cercherà di continuare la tradizione italiana a Sebring.