L'Aula del Senato ha votato la fiducia al governo Draghi, sul dl Ucraina. A favore si sono espressi 214 senatori, contrari in 35, nessuno astenuto. In Aula i presenti sono stati 249. Il provvedimento, che prevede misure per l'accoglienza dei profughi e dispone l'invio di equipaggiamenti militari a Kiev, è legge. L'esecutivo, mercoledì sera, aveva posto la questione di fiducia, blindando così il testo votato anche da Fratelli d'Italia, in prima lettura, alla Camera, e motivo di forti tensioni tra il governo e il M5S la cui posizione, ha chiarito più volte il leader Giuseppe Conte, era un “no” all'aumento delle spese per armi fino al 2% del Pil entro il 2024. Non sono mancate le polemiche. Per Andrea Marcucci, senatore del Partito democratico, “è stato molto preoccupante e molto grave che importanti cariche istituzionali del M5S abbiano votato contro il Dl Ucraina, come il presidente della Commissione Esteri Petrocelli, o non abbiamo partecipato al voto, come il presidente della Commissione Bilancio, Pesco”. Pronta la replica di Conte: “Su questo decreto la linea è stata subito chiara. Siamo stati favorevoli alle sanzioni e con maggior sofferenza agli aiuti militari. Chi ha votato contro la fiducia a questo decreto è fuori dal Movimento 5 Stelle”. Hanno votato sì, come comunque previsto, Matteo Salvini e Matteo Renzi, rispettivamente leader della Lega e di Italia viva, con l’ex sindaco di Firenze che ha nuovamente criticato Conte: “Si fa politica con le idee, non con i sondaggi”. La replica non si è fatta attendere e Conte rimanda al mittente le voci di chi vuole i grillini essere filo-Putin. “Si cerca di giocare sporco nel mondo politico, non si rispetta l'avversario per le posizioni che assume. Il Movimento ha condannato fin da subito l'invasione di Putin e ha dichiarato fin da subito di essere d'accordo con gli aiuti economici e militari all'Ucraina”, rivendica l'ex premier. Ma nessun “attentato” alla maggioranza: “Continueremo a sostenere il governo”. A proposito del leader pentastellato, da segnalare che ieri è stato al Quirinale dove è stato ricevuto dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella: “Continueremo a dimostrare grande responsabilità verso il Paese nel continuare a sostenere il governo, ma non rinunciamo alle nostre posizioni. Mattarella ha chiesto maggiore condivisione nel governo sul tema delle armi? Assolutamente sì. Ho detto che il M5S è il partito di maggioranza relativa e pone questioni politiche”. E poi ancora: “Abbiamo mostrato responsabilità nel periodo più duro della pandemia e continueremo a dimostrare grande responsabilità", ha aggiunto. “Al presidente Mattarella ho rappresentato la situazione del Paese per come viene riferita dai cittadini, dagli imprenditori, dai lavoratori, dalle associazioni professionali di categoria”, ha detto ancora il leader del M5S, secondo il quale c'è “una situazione di grande sofferenza, di grande difficoltà”.