Immagine d'archivio (Depositphotos)

Non c’è pace in Ucraina dove la guerra è arrivata al suo trentasettesimo giorno. Secondo le accuse di Mosca, ieri mattina elicotteri di Kiev avrebbero sferrato un attacco contro il deposito di petrolio della città russa di Belgorod: otto serbatoi sarebbero andati in fiamme. Per il Cremlino tale raid rischia di pesare sui colloqui di pace.

Nel frattempo il sindaco di Kiev, Vitaliy Klitschko, ha affermato che si stanno combattendo "enormi" battaglie a nord e a est della capitale mentre per quello di Chernihiv i bombardamenti russi “hanno distrutto il reparto di oncologia di un ospedale".

Ancora, secondo il viceministro dell'Istruzione ucraino Andriy Vitrenko, l'Università nazionale di Karazin è stata "completamente distrutta" dagli attacchi aerei dell'esercito di Putin.

Il Guardian, intanto, riferisce dell'evacuazione di circa duemila civili dalla città assediata di Mariupol. Ieri, infine, si è svolto il secondo scambio di prigionieri (con i russi). Lo ha annunciato su Facebook il vicepremier ucraino Iryna Vereshchuk.