Sono pochissimi gli scambi culturali che coinvolgono Uruguay e Argentina, i due paesi fratelli pieni zeppi di italianità. Uno di questi sarà dato domenica con la “Festa che ci unisce, Calabria celebra Italia” che avrà come invitato speciale il Ballet Folclórico dell’Associazione Calabrese di Buenos Aires: sarà un’importante occasione per rafforzare i legami e le origini che accomunano entrambe le sponde del Río della Plata, terra di approdo di tantissimi calabresi nel secolo scorso e oggi custode di quella identità.

Giovani e unione. Sono queste le due parole d’ordine di María Teresa Straface, la segretaria della Calabrese di Buenos Aires che parla con Gente d’Italia poco prima del viaggio a Montevideo. “Siamo felicissimi di poter partecipare ancora una volta alla festa dopo lo straordinario successo del 2020. Da tempo con l’Uruguay stiamo costruendo un rapporto di collaborazione che ha già prodotto diverse iniziative, siamo solo all’inizio ma vogliamo continuare su questa strada. Si tratta di uno scambio culturale all’insegna dell’amore per le nostre radici”. “Dal mio punto vista” -osserva l’italo argentina i cui genitori erano di Corigliano Calabro- “i due concetti fondamentali per poter proseguire il nostro lavoro sono dati dai giovani e da una politica di unione. Noi vogliamo fomentare la partecipazione dei giovani attraverso una serie di iniziative pensate esclusivamente per loro in base ai loro interessi. Oltre a ciò cerchiamo di portare avanti una forte collaborazione con le altre associazioni dato che perseguiamo gli stessi obiettivi e dobbiamo lottare insieme per difenderli e questo vale certamente anche per l’Uruguay. Proprio pochi giorni fa parlavo con una bambina di sei anni del gruppo, lei era entusiasta di poter viaggiare ed era convinta di andare in Italia. Questa è l’immagine più bella che vorrei trasmettere, questo amore continua con le nuove generazioni altrimenti rischia di perdersi tra i muri delle nostre sedi”.

Come ha già raccontato Nicolas Nocito, la festa di Montevideo è nata osservando quello che si fa in Argentina con il “Buenos Aires celebra Calabria”, uno degli appuntamenti più sentiti per la numerosa comunità italiana “porteña”. “Fare cose che ci possano unire per noi è sempre un motivo di grande orgoglio, questa è la strada giusta” sostiene la Straface. “Io credo che il titolo in Uruguay sia perfetto perché al di là di una regione la festa deve unire tutta la collettività. Per quanto riguarda lo scambio tra i nostri due paesi, penso che questo potrà essere l’inizio di un qualcosa di più profondo. Le idee che abbiamo sono tante ma bisogna restare con i piedi per terra, magari in futuro proveremo ad organizzare un viaggio insieme sul modello del turismo delle radici ma pensato esclusivamente per i discendenti”.

Fondata nel 1927 inizialmente per riunire gli emigrati di Corigliano, l’associazione oggi conta con una segreteria dei giovani che lavora costantemente per promuovere la partecipazione delle nuove generazioni attraverso molteplici attività. Una di queste è proprio il gruppo di balli tradizionali che salirà nuovamente oggi sul palco di Montevideo. “Il nostro ballet ha un’impronta unica perché unisce famiglie e generazioni diverse ed è solo una delle tante attività che stiamo cercando di portare avanti con i giovani. Vorrei sottolineare che loro sono stati determinanti durante la pandemia per assicurare la continuità ai nostri corsi. Al momento delle chiusure ci siamo ritrovati in una situazione inedita, non sapevamo cosa fare ed è stato solo grazie a loro che siamo riusciti a far continuare i nostri corsi dato che ci hanno trasmesso la conoscenza della virtualità. Io paragono quello che ci è successo a noi negli ultimi due anni con quanto hanno vissuto i nostri nonni. Dovevano uscire e andare alla ricerca di opportunità, non c’erano altre strade”.