di Manlio Fusani

Giorgia Meloni spopola nei sondaggi. Fratelli d’Italia si conferma il primo partito italiano. Secondo l’ultimo sondaggio di Swg per il Tg La7 di Enrico Mentana, il partito della destra italiana si attesta al 22 per cento dei consensi. Nella stessa rilevazione emerge un distacco “importante” di un punto percentuale sul Partito democratico, al 21 per cento. La formazione politica di cui è segretario Enrico Letta scende di uno 0,1 per cento rispetto a una settimana fa, mentre Fdi sale dello0,4 per cento.

Al terzo posto, staccata, figura la Lega di Matteo Salvini, che rimane stabile al 16 per cento. Si tratta di più di un punto percentuale in meno rispetto al risultato del Carroccio alle elezioni politiche del 2018. Un dato oggettivamente negativo. Se si calcolca che la Lega alle Europee del 2019 ha raggiunto il “picco” del 34 per cento, risulta evidente come i consensi per Salvini, in poco meno di tre anni, si siano letteralmente dimezzati. Non a caso, i fedelissimi del “Capitano” cominciano, seppure tardivamente, a mostrare segni di seria preoccupazione.

Se la Lega sta male, il Movimento 5 stelle sta peggio. Dopo il trionfo delle Politiche, con il 32 per cento, i pentastellati si “aggrappano” a un deludente 13 per cento, in linea con la rilevazione della scorsa settimana. L’engagement di Giuseppe Conte non ha giovato. Tanto più che l’azione dell’ex premier è stata compromessa dalle “carte bollate”, i ricorsi, i malumori e le espulsioni. La “spinta propulsiva” dei grillini pare essersi esaurita. 

D’altro canto, risale leggermente Forza Italia, all’8 per cento, seguita dalla federazione tra +Europa e Azione di Carlo Calenda a circa il 5 per cento dei consensi. Tra i partiti minori, si avvicina al 3 per cento Articolo 1-Mdpdel ministro della Salute Roberto Speranza, mentre perdono lo 0,5 per cento e si attestano al 2 per cento rispettivamente Sinistra italiana e i Verdi. Intorno a quella soglia anche Italexit di Gianluigi Paragone e Italia viva, la creatura politica di Matteo Renzi.

Considerati questi numeri, la colazione di centrodestra (Fdi, Lega, Fi), includendo anche i partiti minori complessivamente attorno al 2 per cento, si avvicinerebbe al 48 per cento, mentre il centrosinistra (Pd, M5s, Articolo 1-Mdp, Sinistra italiana e Verdi) si atterebbe sul 41 per cento. Le forze di centro liberal-democratiche totalizzerebbero insieme il 7 per cento. Un’eventuale alleanza tra centrosinistra e centristi, in teoria, annullerebbe la distanza con il centrodestra. Ma si tratta di un’ipotesi assai improbabile, tenuto conto delle continue invettive che si lanciano vicendevolmente Conte da una parte e Renzi e Calenda, dall’altra.