di Lucio Fero

L'Asse dei giornali: 50 milioni di lettori negli Usa e 16 milioni di lettori in Gran Bretagna che negli anni Trenta del secolo scorso leggevano appunto giornali quotidiani che esplicitamente simpatizzavano o appoggiavano quel vigoroso movimento politico sociale e quel Cancelliere tedesco di nome Adolf Hitler. L'Asse dei giornali così ribattezzato e raccontato in uno studio oggi diventato libro. L'Asse era l'alleanza tra la Germania di Hitler, l'Italia di Mussolini e il Giappone di Hirohito, The Newspaper Axis è lo studio storico che racconta (e rammenta) come alcune tra le più grandi famiglie editoriali (a partire dagli Hearst negli Usa) fino ai Roithermere e Beaverbrook in Gb) offrissero grande spazio e comprensione alle ragioni dei regimi dittatoriali e alle azioni dei loro capi ed eserciti.

Gran parte della stampa anglosassone e non poca classe dirigente fu a lungo più che indulgente con nazismo e fascismo. Vedeva in questi regimi una funzione benefica: bastonavano, se potevano, comunque contrastavano le democrazie liberali. Democrazie liberali che non stroncavano idee e pratiche socialiste e socialisteggianti, democrazie liberali che lasciavano troppo spazio agli ebrei, democrazie liberali che non presidiavano i valori della famiglia e società tradizionali e insospettivano i timorati di dio...Così che la "notte dei cristalli" in Germania, la notte del 9/10 novembre 1938, la notte delle violenze di massa organizzate contro gli ebrei venne così commentata dal Daily News: "Parecchia gente sta esercitando il diritto di non amare gli ebrei". Ma non era solo istinto antisemita a guidare simpatie dell'Asse dei giornali.

Quando nel 1936 Hitler manda le truppe a rioccupare la Renania il New York Daily News commenta: "Sta occupando un territorio che è suo". I valori fondati e marcianti della terra e del sangue l'Asse dei giornali li riconosce come comuni nel pensare e agire del nazionalsocialismo. Valori nemici di quelli della libertà, autodeterminazione, democrazia parlamentare e delegata. L'Asse dei giornali interpreta e dà mano e voce a chi proclama e promette di mettere ordine sul pianeta, ordine al posto del caos (guarda caso anche allora definito come decadente) delle democrazie. Il sangue, l'identità, lo spazio vitale...Anche oggi come 90 anni fa hanno tifosi. E anche oggi c'è chi tifa per il nemico, basta che sia nemico delle democrazie liberali.

Novanta anni fa negli Usa e in Gb era forte un tifo per Hitler che spirava per così dire da destra: tradizionalismo bigotto più che religioso, ripulsa per gli egualitarismi della democrazia e isolazionismo si univano e si sommavano. In Gran Bretagna si sommava la fascinazione per il regime autoritario con il calcolo sbagliato di pace e prosperità possibile per l'Isola e i suoi mari anche lasciando la Germania si mangiasse pezzi di continente europeo, magari nell'est europeo. A suo modo e con altri mezzi e modalità il fenomeno si ripropone con Putin. C'è nei paesi governati da democrazia liberali una quota di pubblica opinione che tifa per Putin in quanto alternativa e negazione della democrazia ritenuta inefficiente, corrotta, finta, bolsa, inutile. La "democrazia illiberale" affascina ed è in fondo la meta finale di ogni populismo di destra.

Novanta anni fa questo sentire si avvaleva dell'Asse dei giornali, oggi si potrebbe dire abita e informa, anzi è format dei talk tv. Per Putin però si tifa (appunto lo si vede nei talk) anche da sinistra. Lo si fa partendo dall'assioma, anzi dal dogma della neo cultura progressista anche qui di derivazione anglosassone e cioè il Male della Storia è l'Occidente e non c'è male nella storia peggiore dell'Occidente. L'uomo bianco e occidentale quindi colpevole di ogni guerra, miseria, povertà, ingiustizia. Occidente che merita ogni punizione e umiliazione. Gli Usa come il peggio del peggio e gli Usa democratici peggio degli Usa alla Trump. Quindi chiunque contrasta, si oppone, magari bastona l'Occidente ha sempre, non può non avere buone ragioni.

I comprensivi cultori della ragioni di Putin che la Nato stava accerchiando...non sanno e non vogliono sapere che l'Ucraina aveva di suo robusto arsenale nucleare, migliaia di testate e missili. Un accordo internazionale portò allo smantellamento o trasferimento in Russia di quell'arsenale. I costi furono pagati...dagli Usa. Gli Usa che pagano il disarmo nucleare dell'Ucraina per poi fare dell'Ucraina la base per armare contro la Russia...I comprensivi cultori delle ragioni di Putin che l'Occidente sta affamando...non sanno e non vogliono sapere che alla fine del caos eltsiniano a sostenere economicamente (e quindi elettoralmente) quel che sarebbe stato il regime di Putin furono i soldi occidentali, in particolare americani.

Come si vede l'Occidente e gli Usa ne commettono di errori. Quello di aver garantito e promesso, firmato insieme alla Russia, patto di sicurezza all'Ucraina che disarmava il nucleare è stato errore grosso. Errore grande firmare insieme alla Russia di Putin. Ora qualunque altra media potenza sul pianeta sa che avere un arsenale nucleare anche piccolo è meglio, molto meglio per sicurezza e sovranità. E quindi chiunque minimamente potrà cercherà di aver testate e lanciatori atomici, in fretta. Anche questo è un regalo di Putin e che il futuro sia immeritatamente lieve per chi, in ogni dove, tifa per i castigatori delle democrazie liberali.