Gente d'Italia

Il “Department of Energy” degli Stati Uniti si affida a un italiano per ripulire il mondo

di ROBERTO ZANNI
Si chiama Golden e l'origine del nome è abbastanza semplice: fu fondata durante una delle tante corse all'oro degli Stati Uniti, il Pike's Peak Gold Rush, era il 1858. Oggi a Golden, città del Colorado di poco più di 20.000 abitanti, è in atto però un'altra corsa, ancora più importante di quella di oltre un secolo fa. Si sta cercando di arrivare entro il 2050 a una mobilità a zero emissioni.
Non si tratta di utopia, ma il lavoro che si sta portando avanti al National Renewable Energy Laboratory (NREL) che ha appunto la propria sede a Golden, un centro di ricerca e sviluppo finanziato dal governo federale, sponsorizzato dal Department of Energy e gestito dalla Alliance for Sustainable Energy. È stato creato nel 1977 ed è la sede del National Center for Photovoltaics, il National Bioenergy Center e il National Wind Technology Center. E da qui si è partiti per raggiungere quello che oggi è solo il sogno di chi vuole un mondo più pulito.
Un sogno che però si vuole trasformare in realtà molto velocemente, tra non più di 28 anni. E c'è un team all'opera, che ha la propria base però a Washington DC, solo per questo traguardo: un gruppo dedicato alla analisi dei sistemi integrati di trasporto ed energia che è alla ricerca di nuove opzioni tecnologiche che vadano a supporto dell'implementazione di veicoli che possano utilizzare combustibili alternativi. Ma non è solo questo che ci interessa, perchè alla guida del team, Chief Analyst, c'è un giovane ingegnere, appena 36 anni (il che vuol dire che quei veicoli futuristici li potrà tranquillamente guidare) di Milano: è Matteo Muratori che lo scorso dicembre ha ricevuto l'Embassy Italy Award, premio destinato all'eccellenza del made in Italy negli Stati Uniti.
Uno dei riconoscimenti annuali dell'ISSNAF (Italian Scientists & Scholars in North America), fondazione che riunisce centinaia di scienziati, ricercatori e accademici italiani che offrono la loro opera in università, centri di ricerca, laboratori, istituti degli USA. E Matteo Muratori, ricordiamolo appena 36 anni, rappresenta un punto di riferimento primario nelle ampie interazioni tra il settore dei trasporti e altre branche nonchè dell'esplorazione degli scenari di trasformazione strategica a lungo termine. Muratori si è laureato al Politecnico di Milano per poi continuare gli studi negli USA alla Ohio State University al termine dei quali è stato subito voluto dal Department of Energy.
"Il mio lavoro - aveva spiegato qualche tempo fa - è di capire come si possa passare da un sistema di trasporti che dipende ancora dal petrolio, a un sistema sostenibile". E se il premio ISSNAF è stato sicuramente significativo, non si è trattato certo dell'unico riconoscimento ricevuto dall'ing. Muratori nella sua folgorante carriera: per trovare il primo si deve andare indietro addirittura al 2011, quando aveva appena 25 anni, l'International Conference on Efficiency, Cost, Optimization and Simulation of Energy Conversion Systems and Processes' Best Paper Award, poi, senza citarli tutti, significativo quello del 2018 l'U.S. Department of Energy Vehicle Technologies Office Team Award - National Plug-in Electric Vehicle Infrastructure Analysis.
Autore di oltre un centinaio di pubblicazioni scientifiche, per l'ing. Montanari il settore dei trasporti è responsabile di circa un terzo delle emissioni di gas serra e inoltre anche "in forte crescita". Ecco allora che al momento il solo obiettivo, per il quale con il suo team sta lavorando senza sosta a Washington, è di trovare le soluzioni per ridurre in maniera drastica se non tutte, almeno buona parte delle emissioni inquinanti. Un progetto ambizioso e una scadenza molto vicina, il 2050.
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