Gente d'Italia

Ucraina: un progetto per proteggere civili e minori

 

 

 

Il mondo giuridico e accademico lancia una task-force per proteggere civili e minori. Dall’Italia all’Ucraina, dall’Europa agli Stati Uniti, il progetto analizzerà le norme e i meccanismi processuali ucraini e internazionali e studierà il “dialogo” tra i diversi meccanismi di indagine. L’obiettivo è quello di garantire la protezione dei civili e la giustiziabilità dei crimini commessi. Un lavoro che coinvolge docenti e ricercatori, giudici e giuristi, ucraini e internazionali: il progetto è promosso dall’Universities Network for Children in Armed Conflict Unetchac, prima rete di università e istituti di ricerca che lavorano nel mondo per proteggere i bambini in situazioni di conflitto armato.

La professoressa Oksana Holovko-Havrysheva, professore associato presso il Dipartimento di diritto europeo dell’Università nazionale Ivan Franko di Lviv, ha detto che “ciascuno dei crimini compiuti dalle forze militari russe nel territorio dell’Ucraina, specialmente i crimini contro i civili, devono essere perseguiti in tutto il mondo, nelle Corti penali nazionali e internazionali”. Tra gli aderenti, i ricercatori delle università di Kiev e Lviv coordinati da Unetchac che saranno costantemente in contatto con i colleghi delle università da: Italia (John Cabot University; Università di Perugia; Università di Genova; Università degli Studi Federico II e Università L’Orientale di Napoli; Università di Trento; Università Sant’Anna di Pisa; Università degli studi della Campania Luigi Vanvitelli); Germani (Università di Regensburg); Austria (Università di Innsbruck); Kosovo (Università di Pristina); dagli Stati Uniti(Università di Cincinnati e Università di Salem in Virginia); Sudafrica (Università di Johannesburg). Saranno coinvolti attivamente anche i giudici italiani Giulio Adilardi, presidente del Tribunale di Rovereto e Stefan Stefan Tapeiner, presidente della Sezione Penale del Tribunale di Bolzano. Il team di ricerca sta prendendo contatti anche con professori di Odessa.

Nello specifico, la task-force svilupperà un’analisi comparativa del diritto penale degli Stati membri dell’Unione europea (Ue) conducendo: un esame dell’adeguamento interno delle legislazioni penali dei singoli Stati allo Statuto di Roma della Corte penale internazionale (Cpi) e dei crimini internazionali ivi contemplati; un esame comparativo dei sistemi normativi e delle pratiche degli Stati membri dell’Ue poste in essere dopo il riconoscimento della protezione temporanea alle persone in fuga dall’Ucraina sulla base della Direttiva Ue 2001/55/Ce per garantire, in particolare, l’accoglienza dei minori.

Per la professoressa Laura Guercio, membro del Comitato di Coordinamento della Unetchac e coordinatrice scientifica della task-force, “purtroppo, le guerre non sono nuove e non sono nuovi i drammi che i civili, soprattutto i bambini, vivono a causa delle guerre. Ma dobbiamo dire che noi europei per molto tempo abbiamo creduto di essere immuni dalle guerre e dalle malattie. Ora invece abbiamo capito che non siamo esenti a nulla di questo. Come si è impegnato su altre situazioni di guerra, il Network si impegna sulla guerra in Ucraina che ha indubbiamente risvolti umani e giuridici importanti per il sistema delle relazioni internazionali”.

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