Gente d'Italia

Operazione politica speciale: bisogna fermare la consegna delle armi a Kiev

Ucraina

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di Lucio Fero

Operazione politica speciale, chiamiamola così. E' quella rivendicata in piazza, piazza del 25 aprile, da Maurizio Landini a nome della Cgil. Il nocciolo della rivendicazione politica del sindacato (?): fermare la consegna di armi a Kiev. Landini accorato spiega di non rassegnarsi e argomenta di essere certo che mai nella storia una guerra è stata fermata con le armi. La Storia perdonerà la retorica altisonante quanto infondata, la Storia perdonerà il tribuno che fa propaganda perché in tema di Storia, anche spicciola, Landini non sa quel che dice. La Storia sa che ogni guerra, ogni maledetta guerra è stata fermata con le armi di chi quella guerra ha vinto. Ma Landini non lavora e non rende conto alla Storia, Landini ha un obiettivo politico: fermare la consegna delle armi a Kiev.

Con cento e più parole Giuseppe Conte ha detto che l'operazione politica speciale è anche sua. Ha detto fermiamo la consegna delle armi a Kiev? Non in cinque-sei parole e neanche in dieci o dodici. Ha detto Conte nella sua lingua forbito evasiva che solidarietà agli aggrediti ma che, insomma, magari qualche fucile o elmetto ma armi davvero armi non pare proprio il caso, perché si rischia di compromettersi...e via altre tre o quattro perifrasi. Comunque l'operazione politica speciale: fermare la consegna delle armi a Kiev Conte se la intesta, anzi ne vuole essere il riferimento e baricentro italiano. Non fosse altero perché Draghi...

Conte, non a caso, parla alla vigilia del vertice in Germania in una base militare dei rappresentanti di 40 paesi, quelli della Nato sono una ventina. Vertice per valutare la situazione militare in Ucraina. Per valutare se e come può evolvere la battaglia, se e come l'avanzata russa può essere fermata e quindi quali armi inviare e consegnare all'Ucraina. Il governo italiano e Draghi presidente del Consiglio sono decisi e fermi nel sostegno militare a Kiev sia come dovere etico sia come scelta di sopravvivenza delle democrazie. Mattarella capo dello Stato è stato altrettanto netto. Ma l'asse Conte-Landini è solo quello più evidente e robusto della tela dell'operazione politica speciale: fermare la consegna delle armi a Kiev. In testa M5S (non tutto) e la Cgil (tutta o quasi) ma seguono in corteo un po' di Lega e tanto, troppo, pacifismo della resa.

Nelle stesse ore aerei e missili russi colpiscono le stazioni ferroviarie in Ucraina, stazioni e binari che sono diventati obiettivi primari e privilegiati dello Stato Maggiore russo. Obiettivo finale della campagna aerea e dei bombardamenti: fermare la consegna delle armi a Kiev. Ogni somiglianza tra l'obiettivo di missili e aerei russi e l'obiettivo, nel suo piccolo italiano, della operazione politica speciale Conte-Landini non è casuale né fortuito. Se vanno in porto, entrambe hanno il medesimo esito: fermare la consegna delle armi a Kiev.

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