Gente d'Italia

Conte e Salvini: la “strana coppia”

 

di Ottorino Gurgo
Già ricca di molte "strane cose", la politica italiana sembra essersi arricchita di una nuova coppia: quella composta dal leader della Lega Matteo Salvini e dal presidente dei cinquestelle Giuseppe Conte, due personaggi che, a dire il vero, non hanno mai dato, in passato, dimostrazione di avere, tra loro, particolari legami, ma sembrano, ora, protagonisti di una "corrispondenza d'amorosi sensi".
Di punto in bianco, Conte e Salvini hanno scoperto le ragioni di una comunanza di interessi della quale non avevano mai dato prova.
Il comune denominatore di questa intesa è l'amicizia che Lega entrambi a Vladimir Putin.
Intendiamoci: nè l'uno, né l'altro esprimono apertamente il loro sostegno all'ex capo del KGB. Si tratterebbe di posizioni decisamente impopolari che non gioverebbero a nessuno dei due.
Sia il leader della Lega, sia quello dei pentastellati, concordano, tuttavia, quasi agendo di comune accordo, nel prendere le distanze dalla linea del governo, rifugiandosi dietro lo schermo di un pacifismo di maniera.
È di questi giorni la perentoria richiesta rivolta da Conte a Draghi affinché dichiari apertamente quali obiettivi l' Italia si prefigga di conseguire appoggiando l'Ucraina nel conflitto con la Russia; richiesta accompagnata a quella di non inviare armi a Kiev.
Quali siano le ragioni che hanno portato il leader leghista e quello dei cinquestelle a concordare una comune linea di condotta è abbastanza semplice comprendere.
Conte è animato soprattutto dalla sua profonda avversione nei confronti del presidente del Consiglio che considera alla stregua di un usurpatore che gli ha sottratto la guida del governo che, a suo giudizio, doveva rimanere di sua spettanza.
Così ogni occasione è per lui buona per mettere i bastoni tra le ruote di Draghi e per ostacolare l'operato del governo.
Quanto a Salvini, è alla ricerca di alleati che gli consentano, nel caso di vittoria elettorale del centrodestra nelle prossime elezioni politiche, di ottenere la guida della coalizione vincente e, quindi, del governo, sopravanzando le ambizioni di Giorgia Meloni con la quale persiste una forte rivalità.
Stando ai sondaggi (che, tuttavia, vanno presi con beneficio d'inventario) la Meloni dovrebbe ottenere un numero di consensi superiore a quello di Salvini, ma quest'ultimo è al lavoro per portare dalla sua parte un maggior numero di alleati (vedi anche il corteggiamento a Berlusconi) così da poter rendere più facile di quanto sia per la leader di Fratelli d'Italia, ottenere la guida del governo.
Diciamolo con tutta franchezza: quella della coppia Conte-Salvini è là tutela di interessi di natura personalistica che prescinde dalle reali esigenze del paese che, in questa fase, non ha bisogno né di traumi, né, tantomeno, di rotture con la linea dei nostri partner europei alla quale il governo di Mario Draghi strettamente si attiene.
Ottorino Gurgo
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