Suarez in posa con la commissione in una foto pubblicata sui social dopo l'esame

L'inchiesta era partita con le indagini sull'esame-farsa di Luis Suarez, il centravanti uruguaiano del Barcellona in procinto di passare alla Juventus, che però aveva esaurito gli slot destinati agli extracomunitari. Per questo, nel settembre 2020, fu organizzato a tempo di record un esame di lingua italiana presso l'Università per stranieri di Perugia, per l'ottenimento della certificazione di livello B1 da parte dell'attaccante uruguaiano, propedeutica alla concessione del passaporto italiano.

Da quell'episodio gli inquirenti della Procura di Monza sono risaliti ad altri casi e oggi, come rende noto l'Ansa, sono arrivate le condanne. La Procura brianzola aveva chiesto fino a sei anni, con sconto di un terzo garantito dal rito abbreviato, per nove imputati a vario titolo di corruzione e falso ideologico: il gup ha invece emesso sette condanne e due assoluzioni per i fatti relativi al periodo luglio-novembre 2018, quando furono organizzate tre prove di esame nella sede di una coop a Seregno, in Lombardia.

Quattro anni e otto mesi la condanna più alta, per il legale rappresentante 30enne di una coop sociale di Seregno convenzionata con un centro studi di Roccadaspide, nel Salernitano, a sua volta convenzionato con l'Università per stranieri perugina e abilitata a svolgere esami di lingua italiana di livello A2, con relativa certificazione. Condanne da due anni e otto mesi a sei mesi, invece, per due esaminatori - una 42enne del Salernitano e un altro residente a Milano - oltre che per tre stranieri accusati di essere intermediari nel trovare persone interessate alla falsa certificazione.