Foto di repertorio: @AntonMatyukha - Depositphotos

Franco Esposito

In duplice filar, rischiano di sparire. Aggrediti da una poderosa infezione, i Cipressi di Bolgheri necessitano di cure. Soprattutto di un intervento radicale, la classica terapia d'urto. Considerato parte del patrimonio artistico e  culturale nazionale in base al decreto del 21 agosto 1995, lo splendido viale di Bolgheri conduce al borgo lungo 4,7 chilometri e corre lungo 2400 alberi secolari. I cloni li salveranno. Una task  force è già al lavoro. 

Di cipressi clonati come possibile soluzione per fermare il cancro che colpisce una delle piante più caratteristiche del paesaggio toscano, si è iniziato a parlare una ventina di anni fa. Con uno degli ultimi interventi finanziati dalla Provincia di Livorno nel 2019, erano stati messi a dimora 1200 nuovi cipressi autoctoni di  cloni diversi, selezionati apposta per  resistere agli attacchi del terribile fungo. 

Il solidarium cardinale penetra nelle piante attraverso ferite preesistenti, provocando la morte progressiva dell'albero. L'intesa tra Regione Toscana e Comune di Castagneto Carducci sbroglierà l'intricata matassa delle competenze. I filopalogi indicano nelle copie di piante resistenti al fungo l'arma contro il cancro dei celebri alberi celebrati appunto da una fanosa poesia di Giosuè Carducci, premio Nobel per la letteratura, 

Il cipresso comune è una pianta originaria della parte meridionale del bacino mediterraneo, La sua introduzione in Italia risale ai Fenici; secondo altri agli Etruschi. Il cipresso si è poi rapidamente diffuso in tutta la Penisola. Considerata per secoli una specie sana e robusta, praticamente non attaccabile, dal 1951 è diventata attacabile dal cancro del cipresso. Forse a causa dell'arrivo dalla California di cassette di munizioni di legno contagiato. 

Come detto, saranno i cloni resistenti dei cipressi a salvare lo scenario unico al mondo. Il duplice filar che corre dal mare di Bolgheri lungo cinque chilometri di assoluta bellezza. Il sindaco Stefania Scarpellini ha ricevuto dall'assessorato regionale all'agricoltura e ai beni forestali l'ultimo report del servizio fitosanitario. Tracciata la road map di salvataggio. 

La svolta alla custodia del viale e alla guerra al cancro dei  cipressi sarà affidata alla Carta di Bolgheri. Un protocollo di salvaguardia e monitoraggio. Una decisione ormai inevitabile, anche alla luce dell'abbattimento di 80 cipressi e alle cure a cui sono sottoposti 1300 alberi, letteralmente salvati. Purtroppo però la patologia è sempre presente in maniera massiccia, come dall'ultima verifica effettuata il 14 aprile. 

La salvezza del duplice filar dipenderà da un vivaio di cipressi clonati con un dna resistente a cui attingere per la sostituzione  e la cura, albero per albero, in modo da evitare che il male si estenda. 

Una corsa contro il tempo che vede impegnati tutti: pubbliche amministrazioni e privati, questi proprietari dei cipressi. La task force mira inoltre all'uscita dall'equivoco burocratico che strangola il viale. Il doppio binario della Carta di Bogheri. Da un lato, i cipressi da tutelare, curare, salvare e in alcuni casi da rimpiantare. Dall'altro, gli ostacoli da superare delle competenze incrociate tra il viale, di proprietà della provincia di Livorno, gli alberi dei privati della famiglia più famosa della produzione vitivinicola e il sottobosco gestito dall'Unione dei Comnuni. 

La situazione è apparsa progressivamente dilatare nella sua drammaticità. “Tutti convocati”, aveva consigliato la vice presidente regionale Saccardi, dopo l'ultimo disperato appello del sindaco Stefania Scarpellini. Il protocollo salvezza è partito in quel preciso momento, La Regione Toscana è in campo con il, supporto necessario, amministrativo e scientifico, per salvaguardare un tesoro che il mondo ci invidia. “Non è solo un percorso – arringa il sindaco con assoluta convinzione e notevole coinvolgente energia dialettica -  è l'elemento fondamentale di un sistema complesso, che incornicia un parco letterario, le nostre colline dei vini d'eccellenza, il paesaggio di incommensurabile valore”. 

Il valore iconico di tutto è fuori discussione, Il viale non ha bisogno di sponsor, ma di obiettivi comuni, Il cancro è presente sul quindici per cento dei cipressi “con incidenza variabile sui singoli alberi, almeno quindici hanno la chioma compromessa”. Il nuovo duplice filar sarà comunque sempre presente. Anche se in versione tezo millennio, high tech verde.