di ROBERTO ZANNI
Avanti un altro. Non si ferma l'amore (che poi non è solo questo...) americano per il calcio italiano. E l'elenco si allunga anche se questa volta al Milan, come successo alla Roma, si tratta di un padrone a stelle e strisce che va a rimpiazzare un connazionale. Era capitato con Dan Friedkin che aveva preso il testimone da Jim Pallotta, ora la storia si ripete con Gerry Cardinale diventato il successore di Paul Singer, RedBird Capital Partners che prende il posto di Elliott Advisors, due fondi che si scambiano una squadra di calcio. Un passaggio di consegne per 1,3 miliardi di dollari, una valutazione record. Ma chi è Gerry Cardinale, come è arrivato ad acquistare i rossoneri? È stato tratteggiato come una persona assolutamente riservata con un patrimonio personale di un miliardo di dollari (appena un po' meno del prezzo di acquisto del Diavolo), i nonni italiani, ma lui non parla la nostra lingua. Fondatore e managing partner di RedBird, fondo nato nel 2014, gruppo privato che attualmente gestisce un capitale di 6 miliardi di dollari e i cui settori di specializzazione, chiamiamoli così, meglio sarebbe dire d'interesse, spaziano dallo sport ai media per arrivare fino ai servizi finanziari. Dal suo ingresso nel mondo dell'alta finanza, RedBird ha investito in oltre 30 compagnie. Prima di creare il proprio fondo, Cardinale ha passato vent'anni alla Goldman Sachs, nel ruolo di partner e senior leader degli investimenti di private equity del gruppo che gestisce, complessivamente, più 100 miliardi di capitale suddiviso in differenti campi, dall'immobiliare alle infrastrutture. Ad aiutarlo a far crescere la passione e la capacità di conoscere a fondo lo sport in particolare il lavoro svolto per YES (Yankees Entertainment & Sports) tv che fa parte del gruppo che possiede gli Yankees di New York. Finanza, informatica, telecomunicazioni e sport. Possono essere questi in sintesi, i passaggi chiave del viaggio di Gerry Cardinale per arrivare fino al Milan. Di origine italiana, 53 anni, nato a Philadelphia, Cardinale si è laureato a Harvard nel 1991 per poi andare a Oxford. Poi però prima di arrivare in Italia ha investito anche nel Liverpool avendo acquistato il 10% di Fenway, gruppo al quale fanno capo i Reds inglesi, ma anche i Red Sox di Boston. Poi l'85% del Tolosa francese, acquisto avvenuto nel luglio 2020 con la squadra in Ligue 2, ma quest'anno è arrivata la promozione in Ligue 1 dove potrà affrontare Messi e le altre stelle in particolare del PSG. Partecipazioni nell'hockey, Penguins Pittsburgh, e in altre discipline, poi il controllo di Dream Sport, piattaforma tecnologica sportiva con base in India. Il calcio l'ha già conosciuto bene, anche se ovviamente l'acquisto del Milan rappresenta molto di più rispetto alle esperienze precedenti. Ma a mettere in chiaro le cose sull'acquisto record del club che ha appena conquistato lo scudetto, ci ha pensato Rocco Commisso, il padrone italo-americano della Fiorentina. "Lo conosco - ha dichiarato - ha lavorato anche nel mio settore, quando ha organizzato una piattaforma via cavo. È una bravissima persona, ma una cosa deve essere chiara: quando si parla di 1,3 miliardi non sono mica soldi suoi. Fa il bello con il denaro degli altri. Non è come per me: a Firenze ho messo io tutti i soldi, fino all'ultimo centesimo". In poche parole non più il proprietario di un club nell'accezione fin qui conosciuta, ma un imprenditore, questa volta dello sport, che negli Stati Uniti ha ottenuto tanti successi e ora li vuole portare in Italia, anzi in Europa.