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Senza l’accesso ai porti del Mar Nero l’Ucraina potrà esportare al massimo 20 milioni di tonnellate di cereali, pari a meno della metà delle 44,7 milioni di tonnellate spedite lo scorso anno.

È quanto afferma la Coldiretti sulla base delle proiezioni dell’Associazione Ucraina dei cereali nel commentare l’allarme del segretario generale dell’Onu Antonio Guterres sulla necessità di raggiungere un accordo su grano e fertilizzanti per scongiurare una drammatica crisi alimentare.

L’Ucraina attualmente sta cercando di esportare il proprio raccolto per vie terrestri, fluviali e ferroviarie, ma le difficoltà logistiche limitano i volumi a un massimo di circa due milioni di tonnellate al mese.

In particolare ci sono circa 30 milioni di tonnellate immagazzinate nel territorio controllato da Kiev su una capacità di circa 55 milioni di tonnellate mentre c’è la possibilità di stoccaggio per altre 13-15 milioni di tonnellate nelle aree occupate dalla Russia.

Il risultato è che i silos di mais, grano e girasole nel territorio controllato dal governo ucraino sono pieni a metà con il rischio che i nuovi raccolti in arrivo entro un mese rimangano in campo.