Gente d'Italia

Ok del Senato alla riforma dei patronati

Palazzo Madama (foto depositphotos)

Il Senato ha approvato un emendamento al decreto Pnrr su alcuni interventi in materia di patronati. Dopo un primo importante passaggio verso la valorizzazione e modernizzazione del sistema, con l'ok alla relazione da parte della commissione bilaterale su previdenza e assistenza, presieduta da Tommaso Nannicini, è arrivato anche il sì di Palazzo Madama sul tema.

"In questi giorni, commenta Gigi Petteni, presidente Inas Cisl, da parte della politica e delle istituzioni sono arrivati alcuni segnali di attenzione verso le problematiche del mondo dei patronati, un mondo a lungo trascurato, che nel silenzio ha continuato a svolgere un lavoro di grande servizio alle persone. In fondo, oggi il lavoro dei patronati è quello che consente di rendere concretamente esigibili diritti e tutele a milioni di persone: anche nelle dure vicende di questi anni di pandemia abbiamo presidiato i territori e non abbiamo lasciato soli i cittadini. Ora auspichiamo che, nel solco delle proposte della commissione, si possa arrivare a scelte che permettano di continuare a svolgere questa fondamentale azione di servizio".

"Basterebbe guardare i dati relativi a milioni di prestazioni previdenziali e assistenziali fornite ogni anno: in ogni occasione – prosegue Petteni – siamo chiamati a sostenere, come in questi mesi, grandi sforzi, a partire da quelli profusi per l'assegno unico universale, un ambito di cui siamo stati protagonisti di servizio, orientamento e accompagnamento per milioni di famiglie. Un impegno che prosegue per i bonus contro il carovita in questi giorni: restando sempre al fianco dei cittadini siamo diventati un punto di riferimento per passare dalle norme al diritto concreto per la persona".

"Nell'apprezzare i segnali giunti in questa settimana, auspichiamo che si dia continuità a questo orientamento, fino alla definizione di un nuovo quadro di norme e risorse adeguate all'azione concreta, certificata e qualificata che i patronati sono stati in grado di garantire sino a oggi e che possono continuare a esercitare", conclude il presidente Inas Cisl.

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