Di Matteo Forciniti

È tornata ad organizzarsi dopo tre anni la Festa della polenta, tradizionale appuntamento del Circolo Trentino di Montevideo. Ospitata all’interno del Club de los Industriales, la decima edizione della festa si è svolta nella giornata di domenica concirca 200 partecipanti tra soci e simpatizzanti dell’associazione riuniti per la celebrazione di San Vigilio, il santo patrono di Trento.

Protagonista assoluta è stata ovviamente la polenta preparata come impone la tradizione a fuoco lento e con l’utilizzo del paiolo -la pentola in rame che riesce a trasmettere magnificamente il calore- continuamente mescolata con un cucchiaio in legno affinché non si attacchi al fondo. Alla polenta, servita con il gulasch, sono poi seguite altre specialità trentine come i canederli e lo strudel. Il tutto è stato accompagnato da uno spettacolo culturale che ha visto l’esibizione del coro Stella Aplina e dal gruppo di balli tipici.

Per la numerosa comunità trentina si è trattato di un evento molto atteso dato che l’ultima edizione della festa in presenza si è svolta nel 2019 mentre lo scorso anno la modalità è stata completamente atipica, a distanza. “Tornare dopo la pandemia è stata una grande emozione, abbiamo battuto ogni record di partecipazione” racconta a Gente d’Italia Gabriel Murarafamiglia proveniente da Caldonazzo, da due mesi presidente del Circolo Trentino di Montevideo. “Anche se avevamo già fatto una cena in occasione della riunione di fine anno, questa volta per molti è stato un grande ritorno considerato che questa iniziativa vanta una lunga tradizione ed è sempre ben accolta. Abbiamo preparato il tutto con grande organizzazione e il risultato è stato più che positivo, oltre alla polenta abbiamo pensato di aggiungere anche altre preparazioni tipiche del Trentino in modo da offrire più varietà. Anche la scelta del posto, diverso rispetto al passato, ha permesso che potessimo ricevere più gente”.  “Per oltre due anni” -prosegue Murara- “molte persone avevano praticamente smesso di partecipare a causa della situazione sanitaria. Oggi che tutto è tornato c’è una grande voglia di partecipare, si sente la necessità di riunirsi con gli altri per condividere momenti di allegria. Questa è buona notizia non solo per noi ma per tutta la collettività italiana”.

Per il neo presidente Murara, iniziative come queste sono “fondamentali per cercare di mantenere e diffondere cultura e gastronomia”. “Il Circolo Trentino” -ha osservato- “può vantare una lunga storia essendo nato nel lontano 1946. Allora, per gli immigrati, riunirsi insieme ai corregionali era una necessità vitale per aiutarsi mutuamente e superare le difficoltà del periodo. Oggi che i tempi sono cambiati noi delle nuove generazioni abbiamo una grande sfida davanti a noi: mantenere i valori e le tradizioni che ci hanno trasmesso nelle nostre famiglie attraverso il sacrificio e il lavoro. Mantenere le tradizioni gastronomiche per noi è un obbligo che sentiamo nei confronti dei fondatori”.