La guerra è "mancanza di dialogo", ed è soprattutto "crudeltà". E mentre a favorirla è "l'intera struttura della vendita di armi", l'Onu resta di fatto "impotente" a fermarla. Lo ha detto Papa Francesco, in una lunga intervista rilasciata all'agenzia argentina Telam e diffusa, ieri, anche dai media vaticani. Per Bergoglio "ci può essere una guerra giusta, c'è il diritto di difendersi”, ma “il modo in cui il concetto viene usato oggi deve essere ripensato". "L'uso e il possesso di armi nucleari è immorale" ha ribadito ancora il Pontefice secondo cui "risolvere le cose con una guerra significa dire no alla capacità di dialogo". Soffermandosi poi sulle manipolazioni dei media, Francesco ha precisato che "c'è stata un'intera controversia per una mia dichiarazione: ho detto che 'qui non ci sono né buoni né cattivi' e ho spiegato perché. Ma hanno estrapolato questa dichiarazione e hanno detto: 'Il Papa non condanna Putin!'". "La realtà - ha detto - è che lo stato di guerra è qualcosa di molto più universale, più serio, e non ci sono buoni e cattivi”.