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Il piano siccità annunciato dal premier Mario Draghi serve per salvare le 300mila imprese agricole che si trovano nelle aree più colpite dall’emergenza siccità e, con esse, assicurare la produzione agroalimentare del Paese, in una situazione dove i danni hanno superato i tre miliardi di euro. E’ quanto afferma la Coldiretti in merito alle dichiarazioni del presidente del Consiglio per affrontare la drammatica crisi idrica, attraverso un decreto apposito e la nomina di un Commissario straordinario, ma anche l’adozione di misure strutturali. A essere assediate dalla siccità sono soprattutto le aree del centro Nord con la situazione più drammatica che si registra nel bacino della Pianura Padana dove nasce il 30% dell’agroalimentare Made in Italy e la metà dell’allevamento che danno origine alla food valley italiana conosciuta in tutto il mondo. Con i livelli ai minimi da settant’anni e la risalita del cuneo salino che minaccia le colture, il Po è praticamente irriconoscibile con una grande distesa di sabbia che occupa la gran parte del letto del fiume, mentre i grandi laghi del nord che servono come riserve di acqua per le popolazioni e l’agricoltura sono ancora ai minimi, con il Maggiore pieno solo al 26% e quello di Como sceso a poco più dell’11% con una tendenza al calo dei livelli che riguarda anche il Garda che resiste a poco più del 54% di riempimento.