di Matteo Forciniti

È un consolidamento atteso e importante quello delle esportazioni uruguaiane che volano nel contesto di un’instabilità internazionale caratterizzata da un forte aumento dei prezzi: il primo semestre dell’anno ha fatto registrare un +39% rispetto al 2021 in base ai dati pubblicati ieri dall’istituto Uruguay XXI.

Le vendite dall’Uruguay verso l’estero -includendo le zone franche- hanno raggiunto 6.897 milioni di dollari nei primi sei mesi del 2021 a differenza dei 5.054 milioni di dollari che si erano registrati nello stesso periodo del precedente anno che aveva subito la peggior caduta dell’ultimo decennio.

Se si escludono le vendite delle zone franche il dato delle esportazioni cresce ulteriormente arrivando a un incremento del 41,1% con 6.055 milioni di dollari di vendite secondo il rapporto della Unión de Exportadores del Uruguay (UEU). 

Confermando la tendenza dei mesi precedenti, solo nell’ultimo mese di giugno le esportazioni hanno avuto un +30% di crescita rispetto al giugno del 2021 con vendite dal valore di 1.374 milioni di dollari.

Nel primo semestre di questo 2022, osserva Uruguay XXI nel suo resoconto, “le vendite sono state ben al di sopra” dei livelli raggiunti negli anni precedenti: nel primo semestre 2020 (con 3.672 milioni di dollari di vendite) così come i livelli precedenti alla pandemia nel primo semestre 2019 (con 4.400 milioni di vendite).

L’aumento delle esportazioni nella prima metà di quest’anno è stato principalmente motivato dal “significativo aumento dei prezzi internazionali di molti dei prodotti esportati dall’Uruguay”, si legge nel rapporto che evidenzia anche l’aumento del volume delle vendite. Tra gennaio e giugno 2022 le vendite sono state pari a 7.683 tonnellate, in crescita del 12% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

Carne, soia, cellulosa, latticini e concentrati per la preparazione di bibite sono i i cinque prodotti più esportati in questo primo semestre che viaggia a ritmi record. La carne bovina continua a farla da padrone con un volume di 1.481 milioni e un aumento del 49% rispetto al primo semestre del 2021. Un vero e proprio boom è stato quello della soia con un’impennata del +117% nelle vendite dal valore di 1.195 milioni. In entrambi i casi l’aumento dei prezzi è stato accompagnato da un aumento del volume di vendite.

Le esportazioni di cellulosa, latticini e concentrati per la preparazione di bibite hanno registrato una crescita, rispettivamente, del 20%, 23% e 11% con vendite di 776 milioni, 403 milioni e 318 milioni. Anche il pesce ha avuto ottimi numeri, i migliori negli ultimi dieci anni, con un valore di quasi 50 milioni. Oltre alla soia, gli altri due prodotti agricoli che sono stanno trascinando questo forte aumento sono il riso e il malto.

La Cina, con il 30% del totale, si conferma come la principale destinazione dei prodotti uruguaiani. A seguire il Brasile (12%), l’Unione Europea e l’Argentina (entrambi con una partecipazione del 9%).

In base alle previsioni di Uruguay XXI, le esportazioni dei beni in questo 2022 faranno registrare un aumento del 30% e raggiungeranno circa 14.100 milioni.