Depositphotos

di Enrico Pirondini

Assistono a casa i pazienti contagiati. Il servizio, sospeso a fine giugno, è ripreso in settimana. Durerà fino al 31 dicembre. Inutile far finta di niente o minimizzare: il Covid non è ancora del tutto domato. Anzi. Lo conferma il tasso di incidenza in chiara crescita. E le Usca (Unità speciali di continuità assistenziale) sono di nuovo in campo.

IL TEAM USCA ATTIVO ANCHE NEI FESTIVI - Tutti i giorni – dalle 8.00 alle 20.00 – una equipe (medico+infermiere) è pronta ad intervenire su segnalazione del medico di famiglia o del pediatra. Arrivano prontamente, valutano i pazienti Covid o sospetti che sono appunto a domicilio o nelle strutture territoriali. Poi decidono, anche consultando i colleghi specialisti pneumologi, se il paziente ha bisogno di un tampone. E ne traggono le conseguenze.

IN AUMENTO CASI DI OMICRON E DECESSI - E aumenta il numero dei ricoveri sia nelle terapie intensive che negli altri reparti Covid. A leggere i numeri dei contagi (circa 100 mila al giorno) sembrerebbe di essere tornati a gennaio, nel cuore di una delle ondate degli anni passati. Il Covid ha aggirato l’estate ed ha ripreso vigore. Ora si registrano contagi 100 volte più alti del luglio 2021. I ricoveri sono aumentati del 32,6% (fonte Gimbe). E non è finita qui. Il Ministero della salute sospetta addirittura “focolai rilevanti” nella prossima stagione.

INFORMAZIONE ANCORA LACUNOSA - Dopo due anni di pandemia se ne sentono di tutti i colori. Trionfa la disinformazione. Le informazioni giuste “sembrano ancora patrimonio di pochi” dice Raffaele Landolfi , direttore scientifico del Policlinico Gemelli di Roma. Insomma, c’è ancora molta confusione su mascherine (sì, no, dove, quando?), terapie e farmaci antivirali (quali dosaggi?), eccetera. Serve chiarezza. Poche storie, siamo di nuovo in emergenza. Serve chiarezza. Poche storie, siamo di nuovo in emergenza.