In una lunga intervista concessa a una tv messicana, Papa Francesco ha indicato due figure di anziani come suoi riferimenti: il predecessore Benedetto XVI e l’ex presidente cubano Raul Castro. E’ forte, ha spiegato, il legame che mantiene con Raul Castro, presidente dell’isola per un decennio (2008-2018) a causa del deterioramento della salute del fratello Fidel Castro, che aveva guidato la Rivoluzione cubana nel 1959 e l’isola caraibica negli anni successivi. In un dialogo con le giornaliste messicane María Antonieta Collins e Valentina Alzraki, del canale streaming ViX, di Noticias Univisión 24/7, Francesco ha affermato: “Ho avuto buoni rapporti umani con il popolo cubano e, lo confesso, anche con Raúl Castro ho un rapporto umano”. Francesco, semmai dovesse rinunciare al pontificato, ha detto che non si farebbe chiamare Papa emerito come ha fatto Ratzinger, e non vestirebbe la talare bianca, non vivrebbe in Vaticano né tornerebbe nella natia Argentina: Francesco sarebbe un semplice "vescovo emerito di Roma" e vorrebbe trovare "una chiesa nella Capitale dove poter continuare a confessare i fedeli e visitare i malati". Le dimissioni per adesso non sono previste: "Non ho intenzione di dimettermi. Al momento no", ha detto riferendosi anche si recenti problemi di salute. Ma, puntualizza, "la porta è aperta" dopo che Benedetto nel 2013 è stato il primo Papa in 600 anni a rinunciare. Che nell’immediato non vi siano possibilità di dimissioni lo dice anche l’agenda delle prossime settimane. Dopo aver rinviato il viaggio in Africa, il Papa ha confermato quello di fine mese in Canada e la volontà di andare in Russia e a Kiev.