Caro Direttore,

A seguito della pubblicazione dell’ultima intervista che mi è stata fatta mi sono accorto che nell’ultima parte ho espresso delle opinioni sul personale consolare presente nel paese, che sono state male interpretate.

Quello che volevo esprimere erano in realtà critiche che da molti anni si fanno in seno alla comunità italo-uruguayana rispetto ai servizi consolari, critiche che vengono sollevate oltretutto in vari paesi, Argentina in primis, alle rispettive rappresentanze consolari, segno che il problema non è certamente della Cancelleria Consolare di Montevideo bensì il meccanismo di rappresentanza estera in sé e lo Stato Italiano.

I tempi estremamente lunghi di attesa, gli appuntamenti difficilissimi da ottenere, la difficile comunicazione, le problematiche logistiche relazionate ai processi elettorali e altri aspetti della vita delle comunità italiane all’estero, che soprattutto in America Latina, spesso hanno evidenziato queste mancanze, e purtroppo l’Uruguay non fa eccezione da questo punto di vista.

Ovviamente riconosco la disponibilità della Console Alessandra Crugnola nei nostri confronti e lo sforzo che si compie per cercare di rendere più efficienti queste dinamiche anche a fronte di scarse risorse messe a disposizione dal governo, ma i risultati sono quelli che sono.

La mia è stata una critica alla mancanza di servizi consolari, l’arretratezza di molti appuntamenti che ancora non sono disponibili online e solo in parte ai servizi di rappresentanza all’estero in generale. Parte della critica ricade anche sul Comites di cui faccio parte che, negli ultimi anni é stata un’istituzione in forte difficoltà davanti alle necessità della comunità italiana all’estero.

Il mondo è cambiato molto negli ultimi anni e così sono cambiate le necessità e le problematiche della comunità italiana in Uruguay, e purtroppo nonostante la volontà di tutti i soggetti coinvolti nei diversi servizi di rappresentanza diventa difficile migliorare determinate dinamiche senza dei cambi strutturali a livelli superiori nelle regole della gestione delle pratiche e delle elezioni nelle circoscrizioni estere ad esempio.

Spero comunque che, con il lavoro di tutti e con una buona comunicazione tra le istituzioni sul territorio, i servizi consolari e i mezzi di comunicazione della comunità italiana, come spero torni ad esserci GENTE D’ITALIA, e si possa fare di più e meglio per rappresentare un punto di appoggio per i cittadini italiani nel paese.

Per concludere voglio rendere noto il lavoro che fanno i funzionari della Cancelleria Consolare, avendo pochissimi ricorse e sarò sempre a disposizione ad aiutare

Fabrizio D'Alessandro