Gente d'Italia

Dopo il successo dei motori di Muner, si va a tavola

di ROBERTO ZANNI
Che l'Emilia-Romagna sia la capitale italiana della tavola non ci sono dubbi. Dalla 'grassa' Bologna andando verso nord, sud, est e ovest si possono infatti trovare delizie uniche, prodotti speciali e invidiati in ogni parte del globo. Ma se qualcuno poteva avere anche solo la minima perplessità, d'ora in poi non ci sarà più spazio nemmeno per quella. Emilia-Romagna, la number one, la Food Valley per eccellenza, ha infatti compiuto un altro passo determinante per trasformare la propria leadership in assoluto dominio: è nata infatti la prima università internazionale dell'agroalimentare. Un progetto regionale lanciato dall'Università di Parma alla quale si sono aggiunte le altre tre grandi sorelle, in ordine sparso Modena e Reggio Emilia, Bologna e Ferrara. Con loro, i soci fondatori, ci saranno però anche l'Università del Sacro Cuore di Piacenza, che fa parte della rete di Alta Tecnologia della Regione, il Clust-ER Agroalimentare che riunisce soggetti pubblici e privati poi ancora centri di ricerca, imprese ed enti di formazione, quindi imprese regionali dai leader di filiera alle medie e piccole e per finire cinque quartieri fieristici internazionali da Bologna Fiere a Fiere di Parma, Fiere di Rimini-Ieg, Cesena e Fiere di Piacenza. Il meglio dell'istruzione e del mondo del lavoro della regione uniti per far nascere un progetti di livello globale che porterà gli studenti a conoscere nuovi metodi per qualità e sicurezza come innovazione nei processi produttivi, ma anche riduzione dell'impatto ambientale delle produzioni, nutrizione e salute. Tutto applicato alla buona tavola. In questo modo Food-ER consentirà l'attivazione, entro un triennio, di una serie ampia di attività di formazione che daranno ai giovani studenti gli strumenti necessari per il loro lavoro offrendo al tempo stesso risposte nuove nel grande mondo dell'agri-food. Ci saranno master di secondo livello, lauree magistrali, un'alta formazione dedicata alle imprese per finire con un forte rafforzamento dei dottorati di ricerca. E questa nuova e futuristica maniera di affrontare il mondo dell'agri-food parte dalla regione che a livello europeo ha il record di prodotti Dop e Igp con aziende, grandi e piccole, che sono rinomate in tutto il mondo. "Facciamo nascere un hub nazionale della didattica e delle competenze - ha dichiarato Stefano Bononcini, presidente di Regione Emilia-Romagna - in un comparto dove la nostra regione fa vincere la qualità del mondo per attirare qui giovani che ci aiutino nella sfida alla sostenibilità, della competitività delle nostre imprese e del buon lavoro. E ancora una volta lo facciamo come sistema regionale, mettendo insieme università, centri di ricerca, grandi gruppi e realtà dalle forti radici territoriali e nella tradizione. Ripercorriamo in questo modo la strada che abbiamo aperto con MUNER, la Motor Vehicle University of Emilia-Romagna che oggi richiama ragazzi e ragazze da tutto il mondo con i suoi corsi di laurea internazionali".
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