Silvio Berlusconi sarà "certamente" candidato al Senato. Il leader di Forza Italia "sta come un grillo: ha fatto nove campagne elettorali e l'idea di farne un'altra lo esalta". Lo dice il coordinatore azzurro Antonio Tajani, conversando con i cronisti a Montecitorio. Il presidente di Forza Italia ha anche appena presentato il programma del partito intervistato dal Tg5. "Il nostro è un programma semplice, sono 8 punti fondamentali per far ripartire l'Italia e per alleviare le difficoltà e le sofferenze degli italiani" e definisce delle "curiosità": "Nel nostro programma c'è l'aumento delle pensioni, tutte le nostre pensioni, ad almeno 1000 euro al mese per 13 mensilità, c'è la pensione alle nostre mamme che sono le persone che hanno lavorato di più alla sera, al sabato, alla domenica, nei periodi delle ferie e che hanno diritto di avere una vecchiaia serena e dignitosa e poi c'è l'impegno a mettere a dimora, a piantare ogni anno almeno un milione di alberi su tutto il territorio nazionale". Un programma che, specifica, "si basa sulla nostra tradizionale lotta alle tre oppressioni, l'oppressione fiscale, l'oppressione burocratica l'oppressione giudiziaria e che è molto attento ai più deboli, agli anziani, ai malati ed è anche molto attento all'ambiente, che è un tema che diventa sempre piu' importante".

Per la composizione dell'eventuale futuro governo di centrodestra "quello che posso dire è che le nostre liste saranno fatte come sempre di donne e di uomini di alto profilo, che hanno dimostrato con i fatti, nel lavoro, nello studio, nell'impegno sociale, di saper lavorare con competenza e con onestà, realizzando i traguardi che si erano dati e mantenendo gli impegni e le promesse che avevano fatto. Credo siano virtù importanti anche - anzi soprattutto - in politica". Alla domanda se il partito abbia già in mente ministri di prestigio per la composizione dell'eventuale futuro governo di centrodestra dice: "Naturalmente sì, ma se le dicessi qualche nome metterei in imbarazzo persone che stanno ancora riflettendo".

Il centrodestra, ha detto Berlusconi, è compatto anche se ci sono al suo interno forse politiche diverse, "che si presenteranno ognuna con le proprie liste, i propri simboli, la propria identità ma con un programma comune": "Siamo certamente diversi, ma siamo uniti da un buon progetto per migliorare il nostro Paese". Questa unità per lui "è motivo di grande soddisfazione perchè il centro-destra è la nostra casa, esiste in Italia solo perché l'ho fondato e l'ho reso possibile io e deve avere una connotazione liberale, cristiana, garantista, europeista, deve essere chiaramente schierato con l'Occidente e con l'Alleanza atlantica. Una connotazione che solo noi possiamo garantire".

Nella caduta del governo Draghi "non c'è stato nessun concorso del centro-destra", ci ha tenuto a chiarire. "Noi siamo stati sempre i più  leali sostenitori del governo Draghi. Era un governo di unità nazionale che noi per primi avevamo proposto per far fronte alle emergenze del Paese. Sono stati i Cinque Stelle a mettere in crisi il governo, ancora una volta, rifiutando di votare un provvedimento davvero essenziale per gli italiani", ha detto. "A fronte di questo, il Presidente Draghi una settimana fa si era recato dal Capo dello Stato e aveva presentato le sue dimissioni perché riteneva che così non si potesse continuare. Noi abbiamo detto e scritto in tutti i modi che eravamo pronti a sostenere anche un altro governo Draghi fino alla fine naturale della legislatura. Questo naturalmente sarebbe stato possibile solo ripartendo senza i Cinque Stelle, senza i loro ministri e i loro sottosegretari, visto che loro stessi si erano posti fuori dalla maggioranza, dopo aver paralizzato per mesi l'azione di governo con i loro veti", ha spiegato.