di SANDRA ECHENIQUE

Capolavori sottratti, opere d'arte di valore inestimabile, e non solo da un mero punto di vista economico, una parte di storia italiana letteralmente rubata torna a casa. Dagli Stati Uniti all'Italia, un viaggio di ritorno alla luce del sole per riportare dove devono stare reperti unici. Era successo già nel dicembre scorso quando dagli States era arrivata la restituzione di 200 reperti, la stessa conclusione anche ora, grazie sempre al Manhattan District Attorney, questa volta guidato dal procuratore distrettuale Alvin L. Bragg che ha annunciato il rientro a casa di 142 antichità valutate 14 milioni di dollari.

Si tratta di reperti che spaziano tra il 2500 a.C. e il VI secolo d.C. Oggetto di traffici illegali, il recupero è avvenuto grazie alla stretta collaborazione tra le autorità degli Stati Uniti e il Comando per la Tutela del Patrimonio Culturale (TPC) dell'Arma dei Carabinieri guidato dal generale di brigata Roberto Riccardi che negli anni si è trasformato in un autentico angelo protettore dell'immenso patrimonio artistico che appartiene all'Italia, ma che purtroppo, è rimasto vittima di furti, traffici illeciti, ostaggio di mercanti senza scrupoli che operano nel mondo nel campo dell'arte. Dei 142 oggetti unici recuperati dal team USA, 60 sono stati ritrovati alle Gallerie Royal-Athena, 34 sequestrati in seguito ad altre indagini e 48 erano nelle mani di Michael Steinhardt, uno tra i più grandi collezionisti d'arte al mondo. Una storia quest'ultima che vale la pena di essere raccontata perchè Steinhardt è stato oggetto di un'indagine penale che è durata diversi anni e in differenti nazioni e allo stesso, alle fine dell'inchiesta, è stato imposto un divieto a vita nella acquisizione di antichità e si tratta di una sanzione unica nel suo genere.

"Sebbene i pezzi rimpatriati - ha dichiarato il DA Bragg - abbiano un valore scritto di milioni di dollari, i valori artistici, e culturali legati a ciascuna di queste reliquie sono incommensurabili e inestimabili. Questi manufatti meritano un posto nella loro terra natale dove il popolo italiano possa apprezzare insieme le meraviglie del passato del loro Paese. Ci sono troppi beni culturali importanti che vengono saccheggiati e trafficati illegalmente in tutto il mondo e continueremo a condurre queste indagini in coordinamento con i nostri partner delle forze dell'ordine".

La riconsegna dei pezzi di antichità appartenenti all'Italia è avvenuta durante una cerimonia alla quale hanno preso parte Fabrizio Di Michele, console generale a New York, il generale Roberto Riccardi e Marina Vides, vice agente speciale di Homeland Security Investigations (HSI) di New York. "Questo rimpatrio è molto importante per l'Italia - ha affermato il console Di Michele - ed è ancora una volta la testimonianza della proficua collaborazione tra le autorità italiane e statunitensi e in particolare tra l'ufficio del New York County District Attorney (il Manhattan District Attorney ndr), Homeland Security Investigations e il Comando per la Tutela del Patrimonio Culturale dei Carabinieri. E sono particolarmente grato al DA Alvin Bragg e al suo eccezionale team per il loro costante impegno. A loro esprimiamo il massimo apprezzamento del Governo italiano per i loro sforzi volti a garantire il ritorno di queste preziose antichità al luogo a cui appartengono".