Gente d'Italia

Nuova faida a Napoli est: morti, bombe e incendi

di ANONIMO NAPOLETANO

Sè è da poco affievolito l'eco della sanguinosa faida di Pianura, zona occidentale di Napoli, con morti ammazzati, bombe, sequestri e torture anche di persone non organiche ai clan ma soltanto imparentate con malavitosi, che un'altra guerra di camorra esplode dalla parte opposta della città, a Ponticelli, periferia orientale del capoluogo campano. Anche qui a colpi di agguati mortali, vittime innocenti, bombe e attentati incendiari. E così la terza metropoli italiana, dopo Roma e Milano, si ritrova impantanata in una spirale di violenza e terrore, come se ci trovassimo in piena area di guerra e non nella settima potenza economica del mondo occidentale.

È accaduto che l'alleanza di ferro dei due clan egemoni a Ponticelli, i De Micco, detti “Bodo”, e i De Martino, detti “Xx”, si è improvvisamente rotta, secondo gli 007 anticamorra per dissidi economici sulle contribuzioni da riservare alle famiglie degli affiliati detenuti, una sorta di “welfare” dei clan, l'assistenza sociale che fa da collante tra detenuti e liberi: la camorra si è inventata il “reddito di cittadinanza” prima dello Stato italiano. E questa frattura si va ad innescare sulle forti frizioni già esistenti sul territorio con i vecchi capi dello storico clan dei De Luca Bossa, attualmente ridimensionati da arresti e faide.

Una tale polveriera non poteva che esplodere e lo ha fatto la settimana scorsa, quando un commando armato si è presentato davanti la porta di un “basso” in via Eugenio Montale, nel rione “Fiat” e ha fatto fuoco ripetutamente contro chiunque si trovasse a tiro. A cadere uccisi sono stati l'occupante (abusivo) dell'abitazione, che era il vero bersaglio dei killer, Carlo Esposito, 29 anni, detto “Kallon”, e un artigiano incensurato che stava montando una zanzariera alla porta del locale, il 57enne Antimo Imperatore, vittima innocente che aveva la sola colpa di trovarsi nel posto sbagliato al momento sbagliato. Carlo Esposito, invece, era noto agli investigatori per essere legato ai De Martino, e come tutti i capi del giovane clan portava la barba lunga e curata alla hipster.

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