di Matteo Forciniti

Quelli del 2030 saranno i Mondiali di calcio Fifa del centenario in un'edizione che si annuncia già speciale nel ricordo della storia: la manifestazione sportiva più importante del mondo partì dall'Uruguay nel 1930 con quello storico primo torneo vinto dai padroni di casa in una leggendaria finale disputata allo Stadio Centenario di Montevideo. Ed è proprio da qui che ieri il Sud America ha presentato la sua candidatura per ospitare il torneo del 2030 sotto lo slogan "Juntos 2030" in una cerimonia svoltasi all'interno del Museo del Fútbol: a candidarsi, insieme all'Uruguay, ci sono anche Argentina, Cile e Paraguay. La sfida per i paesi è enorme ma le aspettative sono alte.

"Questo non è il progetto di un governo, ma il sogno di un intero continente. Ci saranno altri Mondiali, ma i cento anni saranno celebrati solo una volta" ha affermato Alejandro Dominguez, presidente della Conmebol, la federazione calcistica sudamericana, sottolineando: "Dobbiamo riconoscere chi ci ha preceduto, chiaramente l'Uruguay è il paese simbolo per esserne stato la culla ma adesso si tratta di lavoro di squadra in un sogno condiviso". 

Insieme al presidente della Conmebol hanno partecipato al lancio della candidatura Ignacio Alonso della Auf (Asociación Uruguaya de Fútbol), Claudio Tapia (Afa, Asociación del Fútbol Argentino), Robert Harrison (Asociación Paraguaya de Fútbol) e Pablo Milad (Federación de Fútbol de Chile) così come tutti i ministri dello sport di ogni paese coinvolto nel progetto.

"Sono diversi anni"- ha ricordato Ignacio Alonso- "che il nostro paese manifesta al mondo l'intenzione di lanciare questa candidatura come un tributo a qualcosa di bello come questo torneo. È giusto organizzare il Mondiale 2030 nel luogo in cui tutto ha avuto inizio".

Per Sebastián Bauzá, segretario nazionale dello Sport uruguaiano, "riuscire a ottenere l'organizzazione è molto possibile" considerato che "negli ultimi anni è stato fatto un grande lavoro a livello istituzionale. La sfida adesso è quella di costruire un blocco per poter realizzare il sogno dei quattro paesi di portare un nuovo mondiale nella regione".  "La Fifa" -ha puntualizzato- "deve capire che bisogna venire festeggiare un mondiale e ritornare all'origine del calcio. Le leggende e le radici sono qui".

"Il calcio è della gente non dello Stato" ha espresso il presidente uruguaiano Luis Lacalle Pou nel suo messaggio di saluto in apertura dove ha apprezzato "l'intelligenza dei paesi per presentarsi insieme" dato che "insieme abbiamo più forza".

Da tempo si parla di un'organizzazione sudamericana congiunta per il torneo del 2030 che era stata avanzata per la prima volta da Uruguay e Argentina nel 2017 anche se ci sono voluti altri cinque anni per rendere ufficiale la candidatura. Al momento in corsa per ospitare l'edizione del centenario ci sono anche Spagna e Portogallo, mentre Regno Unito e Irlanda hanno abbandonato il progetto per puntare su Euro 2028. Anche se non c'è ancora nessuna proposta ufficiale, un altro candidato potrebbe essere il Marocco.

I dettagli del progetto della candidatura sudamericana non sono ancora stati resi noti. Si sa soltanto che sarà articolato su 14 stadi perché a partire dal 2026 il numero dei partecipanti al Mondiale passerà a 48 squadre. Il progetto definitivo verrà presentato alla Fifa nel maggio 2023 e l'annuncio ufficiale avverrà nel 2024.