Roma e basilica di San Pietro (Depositphotos)

Da mercoledì 9 agosto è in vigore il nuovo Regolamento Ue che prevede un taglio al consumo di gas del 15% dal primo agosto al 31 marzo 2023. Per l'Italia l'obiettivo è un calo dei consumi pari al 7%, che tradotto significa 4 miliardi di metri cubi in meno sui 55 previsti.

Nuovo regolamento Ue prevede un calo dei consumi del gas, in Italia -7%

Al momento non ci sono vincoli ma solo raccomandazioni. Se a muoversi in ordine sparso sono i paesi Ue, stessa cosa stanno facendo le amministrazioni italiane. Repubblica spiega cosa è stato deciso in alcune città italiane.

Torino ha scelto di ridurre l'intensità dell'illuminazione pubblica, mantenendo invariati gli orari. In vista dell'autunno e del riavvio degli impianti di riscaldamento calerà di due gradi la temperatura degli uffici pubblici.

A Milano solo forti raccomandazioni e nessuna ordinanza. Il sindaco Sala ha chiesto agli esercizi commerciali di tenere le porte chiuse, anche se provviste delle cosiddette "lame d'aria", i dispositivi che consentono di creare una sorta di barriera tra l'ambiente interno e quello esterno. La Giunta ha anche raccomandato di non scendere sotto i 26 gradi negli uffici, nelle case e nei negozi. Attenzione anche agli interruttori, con l'invito ai dipendenti pubblici a spegnere le luci a fine giornata.

A Roma resta la stretta sui riscaldamenti decisa a marzo e in vigore fino ad aprile. Poi nulla almeno per il momento. A Firenze invece, le indicazioni dell'Amministrazione si sono tradotte in una vera propria ordinanza. Dal primo agosto 2022 tenere la porta aperta nei negozi ed esercizi con aria condizionata è proibito. Si rischia una multa da 25 a 500 euro. Il Comune, da marzo ha affiancato anche le raccomandazioni. SI invita a "stirare solo il necessario", ad azionare la lavatrice solo a pieno a carico, tenere i termosifoni a 18-19 gradi.

A Genova, l'amministrazione sta rinegoziando il contratto con il gestore ed ha inviato una serie di buone pratiche che dovrebbero portare al risparmio energetico. L'illuminazione esterna non prevede alcuna riduzione dato che, fanno sapere dal comune, gli impianti sono tutti moderni e a basso consumo.

A Bari si lavora per sostituire le vecchie luci dell'illuminazione stradale con nuovi impianti a led. Si lavora anche per la gestire gli impianti termici scolastici.

I troppi lampioni accesi in Italia

A Belluno infine, si è deciso di spegnere le luci dalle 2.30 di notte alle 5. Un po'quello che si auspicava Cottarelli ai tempi dell'incarico come commissario alla revisione della spesa con i governi Letta e Renzi. Cottarelli era stato tra i primi a sollevare il tema dell'eccesso di illuminazione pubblica. Secondo uno studio del 2018 dell'Osservatorio Conti Pubblici Italiani da lui diretto, il nostro Paese ha un consumo pro-capite per i lampioni pubblici doppio rispetto alla media europea.