Corre su Whatsapp ed è tinta di sfumature antidemocratiche e pro-golpe la chiamata alla mobilitazione a favore del presidente del Brasile Jair Bolsonaro in vista delle prossime elezioni del 2 ottobre, quando il capo dello Stato si ricandiderà per un secondo mandato. A rivelarlo, con numeri e percentuali, è una ricerca che il quotidiano ‘Folha de Sao Paulo’ ha commissionato all’Università federale di Minas Gerais (Ufmg), ateneo del Brasile centro-orientale. Una delle parole chiave attorno a cui si articola l’indagine dell’università è una data: il 7 settembre, giorno della festa d’indipendenza del Paese sudamericano. Per il secondo anno di fila il capo dello Stato ha convocato una grande manifestazione per questa occasione.

L’evento del 2021, che ha radunato centinaia di migliaia di persone in tutto il Paese, era stato anticipato da numerosi inviti a prendere le armi per mettere fine alla democrazia, partiti per lo più dall’ala più estremista dei supporter del presidente.

Quelle intenzioni non si erano più concretizzate ma l’iniziativa di quest’anno, vista la contingenza elettorale, solleva timori ancora maggiori. La piattaforma di monitoraggio di Whatsapp della Ufmg, che prende in esame mille gruppi attivi sull’app, ha rilevato a luglio un aumento del 290% nel numero dei messaggi che fanno menzione del 7 settembre. Il 69% di queste comunicazioni è circolato in gruppi a tema politico di destra. A preoccupare però sono anche i temi che ritornano nei messaggi presi in esame: secondo l’Ufmg molti sono orientati al golpe, come quello più condiviso in assoluto – 175 volte in 117 gruppi diversi – che “autorizza” il presidente a “intervenire con la forza” contro il Supremo tribunal federal (Stf), detentore del potere giudiziario e nemico numero uno di Bolsonaro, e il Congresso, ovvero il depositario del potere legislativo.