di ROBERTO ZANNI
Se il conto alla rovescia per le elezioni 2022 corre più in fretta rispetto al passato, visti i tempi brevissimi dalla crisi al D-Day, il 25 settembre, per chi vive all'estero questo sprint per eleggere il nuovo Parlamento è ancora più breve: infatti le schede ricevute dovranno tornare ai Consolati/Ambasciate entro e non oltre le 4 del pomeriggio del 22 settembre. Delle quattro ripartizioni con le quali è stato diviso il mondo degli italiani all'estero con diritto di voto, il Nord e Centro America, per numero di elettori, rappresenta la terza forza dopo Europa e America del Sud, prima di Africa, Asia, Oceania e Antartide. Per tornare alle ultime elezioni, 2018,  Stati Uniti e Canada hanno rappresentato l'89,90% degli elettori, rispettivamente con 229.301 e 120.471 aventi diritto (iscritti AIRE), mentre i votanti sono stati 59.771 e 37.270. Complessivamente ha restituito la scheda il 27,95% contro il 36,14% della tornata precedente, era il 2013.
AUMENTATI GLI ELETTORI. Quest'anno cresce il numero di coloro che potranno esprimere il proprio voto: nella ripartizione infatti si arriva, secondo i dati del Viminale, a quota 437.802. Dalle previsioni appare però difficile che lo stesso trend sarà seguito anche da coloro che esprimeranno le loro preferenze, per coalizioni, partiti e candidati. All'estero si vota per corrispondenza, un sistema ormai non solo totalmente obsoleto, ma terribilmente aperto a qualsiasi tipo di broglio, come purtroppo confermato innanzitutto dal caso del senatore PD Fabio Porta che solo alla fine del 2021, dopo oltre tre anni, si è visto riconosciuto il posto al Parlamento che gli era stato sottratto, fraudolentemente. Ma nonostante tutto si avanti ancora così per la gioia di chi fa dell'imbroglio il proprio sistema di vita e che si è già messo al 'lavoro' anche per questo 2022. La speranza è che per quello che è nelle nostre possibilità, cittadini italiani all'estero, si resti vigili fino alla fine, poi tutto, almeno negli Stati Uniti, sarà nelle mani del USPS, United States Postal Service. E se per l'estero si passerà dagli attuali 18 parlamentari a 12 (8 deputati e 4 senatori), nella ripartizione Nord e Centro America si lotterà per un posto al Senato e due alla Camera.
CENTRODESTRA. Sarà possibile esprimere il voto di preferenza e per i tre seggi a disposizione sono in lotta complessivamente 29 candidati (19 per la Camera e 10 per il Senato). Il Centrodestra con il simbolo unitario 'Berlusconi-Salvini-Meloni' presenta alla Camera Andrea Di Giuseppe (FdI), imprenditore di successo, divenuto l'anno scorso anche il presidente del Comites di Miami. Poi Federico Felli (Lega) manager a Toronto, Fucsia Angela Nissoli (Forza Italia) deputata dal 2013 alla ricerca del terzo mandato, impresa finora mai riuscita nel Nord e Centro America e infine Antonio Zara (FdI). Per il Senato primo nome Vincenzo Arcobelli (FdI) che si può dire da sempre ha dedicato la propria attività politica e non a tutta la comunità italiana all'estero. Presidente del Comitato Tricolore per gli Italiani nel Mondo, consigliere del CGIE, sempre in prima fila per appoggiare i connazionali, una missione che ora vuole portare fino al Senato. "Una scelta - ha dichiarato al momento di annunciare la sua candidatura - compiuta soprattutto per spirito di servizio verso la mia comunità, quella degli Italiani all'Estero e in particolare del Centro e Nord America verso cui sento il dovere di dare tutto il mio impegno per rappresentarla nel più ampio consesso delle istituzioni italiane". Candidata per il Senato c'è anche Isabella Olivieri (Lega).
PARTITO DEMOCRATICO. Seconda forza quattro anni fa nel Nord e Centro America con 27.440 voti (contro i 31.116 di Lega-Forza Italia-Fratelli d'Italia) il Partito Democratico presenta alla Camera Christian Di Sanzo, presidente del Comites di Houston, Gianluca Galletto, che ha fatto parte a New York dell'amministrazione del sindaco Bill de Blasio, Michela Di Marco, presidente Comites Toronto e Vera Rosati del Comites di Montreal. Al Senato Francesca La Marca, due elezioni vinte alla Camera, ora alla caccia del terzo mandato (come la Nissoli) ma cambiando 'settore'. "Ho accettato la candidatura - ha detto tra l'altro la capolista del PD nella ripartizione - per portare a termine il percorso intrapreso in questi anni. Anni in cui, nonostante le complessità di una legislatura che ha visto alternarsi tre Governi, una emergenza pandemica senza precedente e una guerra sul suolo europeo, ho dato voce alle esigenze dei nostri connazionali con iniziative e interventi parlamentari che costituiscono il fulcro del mio programma".  Nella stessa 'corsa' anche Pasquale Nesticò, cardiologo calabrese.
GLI ALTRI. Azione e Italia Viva puntano alla Camera su Francesco Cacchioli, Claudio Vignola e Vincenzo Pascale, mentre al Senato ci sono Daniele Severi Bruni e Michele Auriemma. Il Movimento 5 Stelle ha Jonas Di Gregorio Iaffaldano, Giovanni Evangelista, Clirime Ibrahimllari, Paola Pegoraro (Camera), Anna Fumagalli e Virginia Baglione (entrambe Senato) rispettivamente ex consigliera del Comune di Roma e storica attivista dei Pentastellati a Rieti. Infine il MAIE alla Camera Angelo Viro, residente nella Repubblica Dominicana, Paolo Giuseppe Canciani, Ciro Moriello, Pasquale Capriati e al Senato Vincenzo Odoguardi e Antonio Vespa.