Hillary Clinton (foto: @jctabb depositphotos)

Meloni? L’elezione di una donna premier è una rottura col passato”. Però poi “va giudicata dai fatti”. Lo ha detto Hillary Clinton, in una lunga intervista pubblicata ieri sulle colonne del Corriere della Sera. Da Venezia, dove ha partecipato alla cerimonia di apertura della 79esima Mostra del cinema, l’ex first lady dem ha commentato l'ipotesi che la responsabile di Fratelli d'Italia possa accomodarsi a Palazzo Chigi. "L'elezione della prima premier in un Paese rappresenta sempre una rottura col passato, ed è sicuramente una buona cosa. Però poi, come per ogni leader, donna o uomo, deve essere giudicata per quello che fa” ha detto l’ex segretario di Stato americano. “Non sono mai stata d'accordo con Margaret Thatcher, ma ho ammirato la sua determinazione. Chiaramente poi si votano le idee" ha aggiunto ancora. Secondo la Clinton le donne a destra sarebbero più supportate dal partito rispetto a quanto accade a sinistra: "Vengono protette dal patriarcato perché spesso sono le prime a supportare i pilastri fondamentali del potere maschile e del privilegio. Oggi, in America, le leader di destra sono contro l'aborto, molto in favore delle armi". In un'altra intervista, questa volta concessa a “La Repubblica” la stessa Clinton, parlando dell’appuntamento con le politiche del 25 settembre, ha spiegato: "Sta agli italiani decidere per chi votare. Ma l'Italia è stata una componente essenziale dell'alleanza occidentale dalla fine della Seconda Guerra Mondiale. La cultura e l'economia italiane hanno dato così tanto al mondo. E il forte sostegno dell'Italia per l'Ucraina dall'inizio di questa guerra è stato anche molto importante". "Dunque – ha rilanciato - chiunque gli italiani sceglieranno come leader nelle prossime elezioni ciò che conta è assicurarsi che nessuna potenza straniera interferisca nel voto (perché sappiamo che questo è già successo) e che chiunque si candidi a guidare il Paese apprezzi libertà e democrazia”. “I populisti sollevano a volte questioni legittime come quella dell'immigrazione ma devono essere affrontate nel quadro di una comune condivisione dei principi di democrazia che ci accomunano" ha concluso.