Foto di repertorio (Depositphotos)

di Lucio Fero

Gelare per Kiev? La domanda la formula (parafrasando il morire per Danzica?) Goffredo Buccini sul Corriere della Sera ed è la domanda che sintetizza, racchiude, ipostatizza in slogan un umore della pubblica opinione. Il succo dell’umore sta nel punto interrogativo. Quello non è solo un segno grafico, è u sentire sociale prima ancora che politico. Quel punto interrogativo è tanto grande da comprendere e rappresentare quanti pensano sia possibile, utile e in certe forme perfino doveroso sfilare se stessi dalle conseguenze e i costi di quella che Mosca chiama la “tempesta globale in arrivo”.

La guerra gratis - La prima grande famiglia che compone il vasto mondo del gelare per Kiev non sia mai è formata dai non pochi che ritengono possibile stare al mondo e abitare la Storia comunque gratis. Solidarietà all’Ucraina ma senza far cose che poi Putin ci faccia pagare. L’antichissima frittata senza rompere le uova, da questa suggestione una certa umanità non si emancipa mai. E poi, almeno in Italia, sono ormai quasi tre decenni che viene raccontato e ci si racconta come si possa realizzare la frittata della crescita economica (e dei salari) senza rompere l’uovo della produttività, come si possa avere un fisco equo senza rompere l’uovo dell’evasione, come si possa fare la frittata dei diritti senza rompere l’uovo dei doveri…Nessuna sorpresa che buona parte della pubblica opinione pensa si possa stare in Occidente dell’Occidente prendendo protezione e risorse ma senza assumersene costi e responsabilità. Insomma gratis.

Le sanzioni alla Russia - Per affinità culturale ancor prima che per strategia elettorale, Matteo Salvini interpreta questo umore e sentimento. Molte e ripetute frasi di apparente solo e semplice senso comune: le sanzioni alla Russia determinano super costo dell’energia che determina danni economici a noi, quindi per mandar via danni economici a noi eliminare super costo energia eliminando sanzioni. Senso comune anche qui sterminatore del buon senso. Le sanzioni sono la risposta i termini di guerra economica alla invasione militare russa. “Ripensare” le sanzioni, come Salvini chiede e perora, è chiamarsi fuori dalla guerra economica alla Russia. E’ praticare un armistizio unilaterale: Europa (o anche solo Italia) leva le sanzioni alla Russia, Putin non leva la sua Armata dall’Ucraina.

Appesi al gancio Meloni - Salvini è giunto a dire che la Ue è “corresponsabile” della bolletta della luce o del gas con le sue sanzioni alla Russia. Berlusconi, un Berlusconi non più sempre lucidissimo, dopo aver raccontato di aver fatto anche il contadino, ha detto che Putin è stato “costretto alla guerra dai suoi e dal partito comunista. Il partito comunista qui e oggi nella Russia di Putin? Ciascuno a suo modo, sia Salvini che Berlusconi sono pronti, prontissimi a “ripensare” le sanzioni alla Russia, a combattere purché sia gratis l’invasione russa, a defilarsi se non proprio a sfilarsi rispetto alla guerra in atto in vari campi tra la Russia e l’Occidente.

Non così Giorgia Meloni che a Salvini ha detto la crudissima verità: se l’Italia si sfilasse per l’Ucraina cambierebbe poco o nulla (armi e sostegni economici arriverebbero lo stesso) ma per l’Italia cambierebbe molto e molto in peggio, l’Italia perderebbe la sua credibilità. Credibilità sul piano degli impegni internazionali, credibilità militare, economica, finanziaria. E soprattutto si mostrerebbe come L’Italia di cui non ci si può fidare, mai. Anche sul piano della politica economica e fiscale almeno in campagna elettorale la Meloni appare e si mostra come l’unico gancio nella Destra data per vincente e poi governante per restare appunto agganciati alla Ue, al Pnrr, allo scudo anti spread, alle compatibilità reali di un paese cui il già mostruoso debito pubblico impedisce di fare nuovo debito se non a costi (fiscali!) crescenti. Appesi a Giorgia, per non staccarsi. Appesi alla sostenibilità culturale e governativa della Destra non liberale italiana, non liberale e neanche moderata. Appesi alla Destra di Meloni e FdI perché l’altra destra, quella di Salvini e Berlusconi, è populismo inemendabile neanche con una responsabilità governativa. Giorgia, è vero gancio? E se lo fosse, reggerà?