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Caro Direttore,

Ti scrivo come persona che abita a New York da molto tempo e che era a New York quella terribile mattina di 21 anni fa, quando sullo sfondo di un cielo azzurrissimo fu perpetrata una strage che ha cambiato le sorti del mondo e scatenato guerre e rivoluzioni. Quella mattina sono morte quasi 3.000 persone, colpevoli soltanto di aver trovato la possibilità di mantenere le proprie famiglie con un lavoro alle Torri gemelle, diventate obiettivo di fanatici della parte degenerata di una religione stravolta e deviata dalla fame di potere di alcuni. Fra le vittime c’erano centinaia fra italo americani e italiani. Ad opera di Giulio Picolli, un imprenditore del New Jersey, poi presentato come Coordinatore delle famiglie delle vittime dell’11 settembre dal Console Radicati, iniziò la campagna per la verifica dei nomi dei nostri caduti, certificati finora in 222. Dall’11 settembre 2002, cominciammo a fare la lettura dei nomi nella sala del Consolato Generale di New York. Avevamo imparato la lezione dei martiri dell’olocausto. Avevamo deciso che ci sarebbe stato il giorno della memoria anche per noi, per non dimenticare, per non far dimenticare. Su richiesta di Giulio Picolli, l’allora Presidente della Camera dei Deputati, On. Pier Ferdinando Casini, fece pubblicare un bando di concorso per una lapide da esporre al Consolato. Fu scelto lo scultore campano Antonio Manfredi. Il bassorilievo di marmo bianco montato nell’atrio, in piena vista di chi si reca alla sede consolare, fu inaugurato nel 2007, alla presenza dell’allora Ministro degli Esteri, Massimo D’Alema, dell’Ambasciatore Giovanni Castellaneta e del Console Generale Antonio Bandini. A Ground Zero il Memoriale del Silenzio e dell’Assenza, disegnato dall’architetto israeliano Michel Arad, inaugurato nel 2011, è formato da due quadrati di granito, grandi come la base delle due torri, in cui l’acqua scorre a cascata senza poter accumulare, con i nomi incisi a vuoto sui bordi. La memoria è nel cuore di tutti noi e va tenuta viva ricordando le vittime, tutte le vittime, leggendone i nomi, per non dimenticare, perché le tragedie non si ripetano. Noi lo faremo domenica 11, al Consolato, con lo stesso amore e gli stessi occhi lucidi di sempre.

Silvana Mangione
V. Segretaria General del CGIE