Sergio Mattarella (foto: Depositphotos)

Ancora una volta il presidente della Repubblica Sergio Mattarella e Papa Francesco hanno ‘dedicato’ parole durissime verso l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia. Ma è stato soprattutto il capo dello Stato a usare espressioni davvero di fuoco contro il Cremlino nel corso dell'incontro a Tirana con il presidente albanese Bajram Begaj. Qui Mattarella ha parlato dela guerra in Ucraina, dicendo: “Bisogna continuare a mantenere una forte pressione sulla Russia con le sanzioni per creare le condizioni di un dialogo e pace e per superare la sciagurata iniziativa bellicista della Federazione Russa”. La guerra in Ucraina sta portando “conseguenze economiche particolarmente gravi per tutta l'Europa. Sul piano energetico è particolarmente grave, richiede un ripensamento collettivo e quindi importante quella che la Ue ha deciso di ridurre la dipendenza energetica. Questa guerra nel continente europeo è una delle sfide. Questa sciagurata guerra mette a rischio anche la lotta al cambiamento climatico. Tutto ciò richiede un grande impegno collettivo”. “Sul piano energetico la crisi che si sta sviluppando con l'aumento del prezzo del gas e delle altre fonti di energia è particolarmente grave. Questo richiede un ripensamento collettivo sulle fonti di approvvigionamento. Naturalmente è importante per l'Italia la decisione europea di ridurre e eliminare la dipendenza dalla Russia. È obiettivo comune - ha spiegato Mattarella - assicurare la connessione tra l'Europa e i Balcani occidentali, anche per questo motivo noi riteniamo molto importante l'adesione dei Paesi balcanici alla piattaforma europea per l'acquisto collettivo del gas e idrogeno. Si tratta di meccanismi di solidarietà che vanno condivisi”. Il Santo Padre ha dato voce nuovamente alle preoccupazioni per la guerra in Ucraina ricevendo in Vaticano i nunzi apostolici di tutto il mondo: “Purtroppo l'Europa e il mondo intero sono sconvolti da una guerra di speciale gravità, sia per la violazione del diritto internazionale, sia per i rischi di escalation nucleare, sia per le pesanti conseguenze economiche e sociali. È una Terza Guerra Mondiale 'a pezzi', di cui voi siete testimoni nei luoghi in cui state svolgendo la vostra missione”. Francesco ha ricordato lo stop degli incontri a causa della pandemia: “Sono passati tre anni dal nostro scorso incontro. La tempesta della pandemia da Covid-19 ci ha costretti a varie limitazioni della vita quotidiana e delle nostre attività pastorali. Ora sembra che il peggio sia passato, e grazie a Dio possiamo ritrovarci. Ma purtroppo l'Europa e il mondo intero sono sconvolti da una guerra di speciale gravità”.