di SANDRA ECHENIQUE
L'arte di arrangiarsi è stato anche un film, ormai da cineteca, risale al 1954, con uno dei più grandi attori italiani di sempre: Alberto Sordi. Ma l'arte di arrangiarsi è soprattutto la maniera di sopravvivere alla crisi, qualunque essa sia. Così, con lo stesso titolo, c'è anche un lungometraggio diretto da Francesco Panasci, un viaggio all'indietro nel tempo tra quelli che erano i vecchi mestieri di Palermo. Roba passata si potrebbe dire, ma non è così, Dall'Italia di una volta (che però potrebbe essere, da qualche parte, anche quella di oggi) al Venezuela. Denominatore comune la crisi, ma anche l'ingegno, l'inventiva italiana. Che questa volta porta il nome di Augusto Pradelli, 61 anni, figlio di italiani dai quali ha ereditato l'azienda di famiglia.
Originario dello stato di Zulia, stato petrolifero, della conosciuta Maracaibo dove una volta il petrolio era un po' come l'acqua del rubinetto, ma non oggi con i black out che raggiungono anche i cinque giorni alla settimana mentre le file ai distributori di benzina non hanno fine. Così è scattata l'idea, durante la pandemia. Pradelli, che gestisce un albergo e un ristorante, ma è anche appassionato di auto, ha inventato un micro veicolo elettrico che può anche utilizzare pannelli solari. Lo aveva fatto per arrangiarsi: trasportare i suoi lavoratori, comprare le provviste per la cucina del proprio ristorante e continuare a portare avanti l'attività che una volta era dei genitori. Maracaibo è una delle mete turistiche del Venezuela, ma resistere nelle condizioni in cui è precipitato il Paese è difficile.
Ecco allora l'ingegnosità di Augusto Pradelli che prima è riuscito a creare un veicolo che non avesse bisogno di benzina, poi visto il successo del prototipo non si è più fermato. "Questi motori - ha detto - non fanno rumore, non vibrano, non inquinano, sono il futuro". Si tratta di mezzi che possono trasportare quattro persone, viaggiare a una velocità tra i 25 e i 40 chilometri orari con batterie che possono essere ricaricate con pannelli solari in 10 ore, o più velocemente attaccando la presa a un punto di ricarica elettrico.
"Il bello del solare - ha aggiunto - è che fin quando splende il sole il veicolo è sempre in carica. E il sole è gratuito". Non si è soffermato sulle giornate di nubi o pioggia, ma non importa, perchè Prandelli, che ha autofinanziato la propria creazione, sta pensando di unirsi a José Cintron, 43 anni, tecnico elettrico che ha sviluppato una quattroruote a energia solare e assieme hanno l'intenzione di arrivare a un ibrido e il sogno è di raggiungere una produzione nazionale in un Paese che una volta, e torniamo ancora indietro nel tempo, era uno dei principali produttore di petrolio al mondo, leadership scemata dopo anni di scarsa manutenzione e mancanza di investimenti.
Maracaibo, seconda città più grande del Venezuela, due milioni di abitanti ha un clima adattissimo al solare con temperature di oltre 34 gradi per quasi tutto l'anno. E l'idea di Pradelli ha colpito anche il presidente del Venezuela Nicolas Maduro. "Lo scorso agosto mi ha detto 'Augusto te lo compro' - ha raccontato Pradelli - io gli ho detto che per la produzione sarebbe stato necessario un'industria, un assemblatore". Maduro da quel giorno non si è fatto però più sentire, ma intanto Pradelli sta aspettando l'autorizzazione statale per le sue auto.