È grande quanto il numero di abitanti della città di Roma l’esercito degli italiani all’estero. Quelli che si recano alle urne, pur abitando lontano dalla madrepatria. Un numero che è raddoppiato nel giro di vent’anni. Per la precisione: "oggi ci sono sei milioni e mezzo di italiani nel mondo e quasi 4,8 milioni di elettori per far votare i quali occorre mobilitare 202 sedi consolari. Tra l’altro, si vota per corrispondenza in quasi 200 Paesi" ha rivelato il direttore generale per gli Italiani all'Estero e le Politiche Migratorie del Ministero degli Esteri, Luigi Maria Vignali, nel corso di una conferenza alla Farnesina.

"È un esercizio molto costoso, indicativamente tra i 25 e i 30 milioni di euro – ha proseguito - perché deriva dallo spedire e rispedire le buste (pre affrancate), e dal fatto che tutte le schede devono arrivare a Fiumicino con 79 voli commerciali”. In meno di 10 mesi, ha aggiunto Vignali, “abbiamo fatto votare gli italiani all'estero per tre volte e non si sono verificate grosse criticità”. Chiaro poi che possano accadere episodi sui quali è sempre bene tenere alta la guardia. In particolare, ha aggiunto l’esponente del ministero degli Esteri: "Quest'anno ci siamo focalizzati sulla sicurezza del voto per corrispondenza, abbiamo insistito sulla personalità e segretezza del voto perché altrove questo concetto potrebbe essere sfumato. Per tre episodi in particolare - due in Argentina e uno in Svizzera - abbiamo rilevato irregolarità e già inviato denunce alla Procura".

Come accaduto, ad esempio, in Argentina, dove vive la più grande comunità italiana al mondo (oltre un milione di connazionali) e dove si è verificato il caso che a dicembre scorso ha portato alla destituzione di un membro del Senato (Adriano Cario) con la sostituzione di quest’ultimo, a causa di voti contraffatti (una perizia calligrafica su un campione di schede ha dimostrato che erano state compilate dalla stessa persona). Tra l’altro, nota di colore: l'Ambasciata italiana a Buenos Aires ha scelto di affidarsi alla moglie di Maradona, Claudia Villafane, per spiegare come si vota. “Abbiamo lavorato sulla certezza del corpo elettorale con un'attività capillare che va avanti da tempo ed è continua con l'aggiornamento dell'anagrafe consolare e degli indirizzi” ha rimarcato Vignali.

Per quanto concerne invece tempi e modalità, l’esponente della Farnesina ha ricordato che le schede di quanti votano per corrispondenza, dovranno arrivare all’ufficio consolare (pena annullamento) entro e non oltre le ore 16 (ora locale) di giovedì 22 settembre. "Sarò personalmente a Fiumicino per sovrintendere alle operazioni di arrivo delle schede dall'estero" ha promesso Vignali. Le schede saranno poi scrutinate in cinque Corti Appello. Ambasciate e consolati resteranno aperti nel fine settimana. Gli italiani all’estero eleggeranno complessivamente otto deputati e quattro senatori.