Gente d'Italia

POLITICAMENTE SCORRETTO. Impudenza o Impunità?

È la prima domanda alla quale rispondere per dipanare il filo degli abusi perpetrati dall’architetto/costruttore Aldo Lamorte, con la protezione del capo del MAIE, già senatore e sottosegretario per gli italiani all’estero, anch’egli costruttore, Ricardo Merlo. Tuttavia, quanto racconteremo per l’ennesima volta non sarebbe stato possibile se le autorità diplomatico consolari in Uruguay non avessero scelto l’atteggiamento delle tre scimmiette: “Non vedo, Non parlo, Non sento”, poi diventato connivenza crescente, che sembra aver contagiato lo stesso Superiore Ministero degli Esteri. Impudenza o impunità, dicevamo, o tutte e due?. L’etimologia di impudenza è latina e deriva da “in” vale a dire “non” e “pudëre” che significa “vergognarsi”. In parole povere, mancanza di pudore, sfrontatezza, sfacciataggine, tutte qualità del bullo politico che è convinto di poter fare qualunque cosa senza correre alcun rischio di denuncia o di condanna. Perché? Perché ha la certezza di essere protetto da parte di chi può ignorare le infrazioni e quindi consentire che faccia tutto quello che vuole, anche contro la legge. Se nessuno lo accuserà degli eventuali reati commessi, quest’uomo godrà di assoluta impunità, parola anch’essa derivata dal latino “in”, vale a dire “non” e “punire”, senza pena, senza danno, non sarà punito qualsiasi cosa faccia, perché nessuno oserà “imputarlo”, cioè portare un’azione penale contro di lui. La storia è lunga e data dal 2006, in Argentina, quando Mirella Giai (allora PD), soppiantata all’ultimo momento al Senato per 70 voti a favore del candidato Pollastri (PD), sporge la prima denuncia di brogli nella ripartizione America Latina. Mirella vince il ricorso e si ripresenta nel 2008, questa volta portando in dote una massa di voti a Ricardo Merlo, che l’ha abbindolata e su di lei costruisce il MAIE e il proprio successo, non solo politico, ma anche personale. Gli elettori credono alla favola bella del Movimento Associativo degli Italiani all’estero, che pervade le comunità in Sud America come un incendio, una pandemia, un lavaggio del cervello, sostenuto e favorito anche dalla nascita di una “congregazione” concorrente, l’USEI che, nel 2015, vince un seggio senatoriale, per il candidato Adriano Cario che, appena eletto, passa al MAIE. Ma i brogli sono talmente plateali, che Cario viene destituito e sostituito con il legittimo vincitore, il Senatore Fabio Porta. Il voto di Cario, però, durante la sua illegale permanenza al Senato, unito a quello di Ricardo Merlo, viene fatto valere pesantemente per ottenere cariche e vantaggi in cambio della garanzia della fiducia concessa ai litigiosi governi che si succedono uno dopo l’altro. Il leader del MAIE diventa sottosegretario e si insedia, letteralmente, nel Ministero degli esteri, dove costruisce sulle spalle dei questuanti che lo approcciano ogni giorno un fulgido futuro per se stesso e per chi gli promette lealtà. L’affidamento ad Aldo Lamorte dell’incarico di longa manus di Merlo in Uruguay lancia un crescendo rossiniano di porcherie. Lamorte accumula dapprima la carica di Consigliere al CGIE per l’associazione MAIE, poi stravince ( con 3mila voti su 136mila iscritti) le elezioni del Com.It.Es. di Montevideo (con brogli? Il dubbio è lecito), poi di Presidente del Com.It.Es., rimanendo per mesi anche al CGIE pur essendoci incompatibilità fra le due cariche, poi coopta persone a lui legate per avere i voti necessari a farsi eleggere al CGIE nel 2022, mentre rimane parlamentare uruguagio supplente in patria. Questo il suo rapidissimo cursus honorum. Nel frattempo Sua Eccellenza Giovanni Iannuzzi diventa Ambasciatore d’Italia in Uruguay e il MAECI, che non ha i soldi nemmeno per piangere, spende circa due milioni di Euro per costruire, deturpando gli spazi verdi dell’ambasciata, una megagalattica cancelleria di cristallo, la cui inaugurazione vede la presenza del Direttore Generale della DGIT, Min. Plen. Luigi Maria Vignali. La scusa per erigere la faraonica costruzione consiste nella necessità di accogliere gli utenti in uno spazio più comodo. Peccato che non ci sia il personale sufficiente a servirli e che i cittadini che chiedono assistenza debbano prenotare con fatica un appuntamento. Quest’andazzo potrebbe continuare all’infinito se non apparisse un grave intoppo all’ingranaggio. Il quotidiano La Gente d’Italia, che assolve con coscienza e competenza il suo mandato di strumento di vera informazione, denuncia quanto sta succedendo e invoca il ritorno alla normalità e alla legittimità dei comportamenti. Il serpente a tre teste, per difendere i propri interessi, avvia una campagna di soprusi, al fine di bloccare i contributi per l’editoria italiana all’estero erogati dalla Presidenza del Consiglio a GdI. Come? Il Com.It.Es., a maggioranza lamortiana, invece di rispondere ai quesiti: continuità, distribuzione, servizio alla comunità, fissati dalla legge per dare il proprio parere obbligatorio, ma non vincolante, si erge a censore e critico della linea editoriale, pur non avendo al proprio interno un numero sufficiente di persone in grado di leggere, scrivere e parlare in italiano. Il Com.It.Es. dà parere negativo e stronca il quotidiano, scatenando decine di dichiarazioni di associazioni e persone che non condividono le false accuse. Di solito, di fronte a situazioni di questo genere, si sono immediatamente mosse le autorità diplomatico-consolari per contraddire quanto affermato contro verità. Ma in Uruguay no. Sua Eccellenza l’Ambasciatore rincara la dose e l’attacco non è ancora finito. Di quanto ancora sperano di profittare i diretti interessati? Nel 2022 vengono indette le elezioni politiche anticipate. Merlo e Lamorte non si candidano, forse per portare avanti, indisturbati, le loro attività di costruttori senza essere esposti ad alcuno scrutinio delle proprie attività. Ma il MAIE deve vincere, vincere, vincere a ogni costo. E Lamorte, non contento di quanto già sta tessendo, con totale disprezzo della legalità entra nella cancelleria consolare voluta dal MAIE e arringa illegalmente i presenti per farli votare per il Movimento. Per approcciare più gente si sposta sullo spazio antistante per fermare chi vuole entrare e rincarare la campagna elettorale per il suo procuratore di prebende. Le autorità diplomatico-consolari non denunciano. Non basta ancora. Con la sicumera e la prosopopea di chi sa di essere intoccabile (Per ragioni clientelari? Per accordi da scoprire?) Lamorte si procura, non si sa come, il plico di un’elettrice, filma se stesso mentre vota al suo posto e pubblica il tutto sui social. Il video diventa virale. Lamorte si spaventa e lo cancella, ma il danno è fatto. Il video è stato salvato. Le immagini fermate e ingrandite provano al di là di ogni possibile dubbio che Lamorte è in possesso del plico di una persona che dichiara di non averlo mai ricevuto. E allora come è finito nelle mani dell’architetto/costruttore/deputato supplente/Consigliere CGIE/vicepresidente Com.It.Es. Aldo Lamorte? Quanti altri plichi sono stati intercettati, incettati, votati da lui e dai suoi coadiutori? Come mai non è immediatamente partita la denuncia dell’Ambasciata contro questo reato palese e incontrovertibile? Ha dovuto denunciarlo La Gente d’Italia, a dimostrazione che il rispetto della legalità è dovere di ogni cittadino e di ogni strumento di informazione imparziale, non asservita a nessuno, quando le autorità competenti in materia, che ne hanno il dovere, non se lo assumono per paura o per interesse personale o per altre ragioni inaccettabili, che prima o poi saranno scoperte, sentenziate e punite ai sensi di legge. Grazie, Gente d’Italia!

(Carlo Cattaneo)

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