di Matteo Forciniti

Non capita tutti i giorni di vedersi fornito su un piatto d’argento un’occasione così importante. A me l’assist a porta vuota me l’ha servito Aldo Lamorte, parlamentare uruguaiano con diversi incarichi nella collettività italiana, che si è scavato la fossa con le proprie mani. Era a tarda sera di domenica quando -tra le miriadi di contenuti inutili che scorrevano sul mio tablet- un video catturava la mia attenzione su Facebook: il politico si prendeva la briga di spiegare agli italouruguaiani come votare nel tentativo di pubblicizzare il Maie (Movimento Associativo degli Italiani all’Estero) alle elezioni italiane il cui termine per partecipare stava per scadere.

Ho subito pensato che quel filmato andava rivisto per bene e così il giorno dopo al computer ho iniziato a indagare per cercare di trovare qualcosa di interessante seppur con poche speranze. Ho fatto quello che un giornalista dovrebbe fare sempre, controllare e verificare. Nient’altro. Ho scaricato il video che nel frattempo ho trovato anche su Instagram e mi sono messo ad analizzarlo con pazienza analizzando ogni fermo immagine rilevante. Il primo tentativo andato a vuoto è stato quello di ingrandire l’intestazione del plico nella parte iniziale per vedere se c’era un nome. Non ho trovato niente ma non mi sono scoraggiato e ho proseguito sulla mia strada. Al secondo tentativo, nella parte finale del video, mi sono imbattuto in qualcosa che la mia parte razionale pensava fosse impossibile. Anche se l’immagine era un po’ sfocata, il nome del proprietario di quel certificato elettorale diceva inequivocabilmente De Bellis Valeria nata nel 1972. Era stato commesso un reato così platealmente, non ci potevo credere.

Il voto degli italiani all’estero ha regalato in passato porcate indimenticabili ma questa è stata proprio imbarazzante, oscena. Innanzitutto perché c’è la prova provata del reato e poi perché a essere protagonista è una persona che esercita incarchi pubblici tanto in Italia come in Uruguay.

Subito dopo la scoperta del nome ho fatto una rapida ricerca trovando una De Bellis Valeria cittadina italiana in Uruguay che effettivamente esiste e lavora come agente immobiliare per la società Remax. La contatto e lei mi smentisce qualsiasi coinvolgimento nella vicenda affermando: “Il mio indirizzo registrato al Consolato non è aggiornato ma ogni volta che ricevo qualcosa di importante vengo sempre avvisata. Questa volta non mi hanno detto niente quindi penso di non aver ricevuto il plico, mi sorprende e mi da anche fastidio vedere il mio nome nel video di questa persona che non conosco. Non saprei dire che cosa sia successo, in Uruguay ci sono altre persone con il mio nome”.

Ho provato a ricontattare in seguito questa Valeria De Bellis ma non mi ha mai più risposto al telefono. Se questa persona è la destinataria originaria del plico oppure solo un’omonima non lo sappiamo. Quello che sappiamo con certezza però è che le elezioni italiane in Uruguay sono state falsate. C’è un broglio accertato ed è questa la cosa più importante.

Dopo la pubblicazione della notizia arrivano tantissimi commenti di indignazione da più parti. L’incredulità e il disgusto prendono il sopravvento. Il mondo politico, trasversalmente, interviene, segno evidente della gravità dell’episodio che infanga l’intero sistema di voto degli italiani all’estero. Il senatore uscente Fabio Porta (Partito Democratico) denuncia subito l’accaduto, l’ultima ciliegina sulla torta arrivata da Montevideo nel corso di questa anomala campagna elettorale. Lo seguono i candidati degli altri partiti in Sud America, tra cui Lega e Forza Italia. Il Maie, invece, preferisce restare in silenzio a costo di perderci la faccia.

Anche in Uruguay la notizia del voto falso si diffonde rapidamente per l’imbarazzo del Partido Nacional, il partito di governo che ha portato Lamorte in Parlamento come senatore supplente.

Prima ancora di aver commesso un’illegalità su cui la magistratura potrà fornirci ulteriori dettagli c’è un punto fondamentale da tenere presente: Lamorte è un politico di vecchia data che attualmente ricopre anche incarichi negli organismi rappresentanza degli italiani all’estero (Comites e Cgie). Non è uno sprovveduto, sa bene quello che fa. In passato, inoltre, è stato anche candidato diverse volte alle elezioni italiane senza successo.

Questa volta si è reso protagonista di un reato penale vero e proprio, superando tutte le altre anomalie del passato: cos’altro deve fare un politico per rassegnare le dimissioni dai suoi incarichi pubblici? Dov’è finita la dignità?

Due giorni dopo il video dello scandalo a sorprendere è ancora una volta l’ambiguità dell’Ambasciata d’Italia in Uruguay con cui il rappresentante del Maie è andato a braccetto negli ultimi tempi. La denuncia delle autorità diplomatiche ancora non è arrivata, forse arriverà. Chi lo sa????????

“Abbiamo appreso il fatto e stiamo effettuando tutti gli approfondimenti del caso ai fini della doverosa segnalazione alla Procura della Repubblica” ha dichiarato a Gente d’Italia il capo della cancelleria consolare di Montevideo Alessandra Crugnola.

Ma cosa c’è da accertare se in questo casso abbiamo una prova lampante fornitaci dal video? Si tratta di un tentativo disperato di prendere tempo per far calmare le acque oppure si sta cercando di nascondere qualcosa?

Le domande a cui le autorità diplomatiche non hanno ancora risposto le riproponiamo qui un’altra volta in attesa di un chiarimento da parte dell’ambasciatore Giovanni Iannuzzi: come ha fatto Aldo Lamorte a votare per un’altra persona? Come ha fatto ad entrare in possesso di quel plico? È stato aiutato da qualcuno in questa operazione all’apparenza criminale? A Veleria De Bellis è stato consegnato il plico oppure no? E poi, soprattutto: quanti altri voti sono stati falsati in questo modo in Uruguay? 

Al momento una conseguenza diretta la nostra denuncia l’ha provocata: il video della vergogna è stato in fretta e furia rimosso da Instagram dal suo autore nel tentativo disperato di occultare la verità. Noi però quel video lo abbiamo salvato e lo ripubblichiamo integralmente sul nostro sito in modo da aiutare l’Ambasciata e il Ministero degli Esteri a fare al più presto tutti gli accertamenti del caso e mettere la parola fine a questa squallida vicenda. 

Un ultima ma non per questo importante domanda: Aldo Lamorte quando si dimetterá dal Comites e dall Cgie come stanno giá chiedendo in tanti in Uruguay?????