Gente d'Italia

L’Italia è un rogo, a fuoco le bollette folli: 10 milioni di persone in lotta contro la povertà

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Franco Esposito

Bollette folli, roghi in tutta Italia. Bruciano cartelle di ogni tipo, quelle di presunti consumi di gas e luce. "Ma non siamo i nuovi forconi", si smarcano dai sospetti i bruciatori di bollette. Partono i primi avvertimenti, destinataria Giorgia Meloni, indicata come futura imminente premier. Confindustria il mittente più agguerrito, quello in grado di gridare allo scandalo più e meglio di tutti. "Non possiamo permetterci la flat tax e neppure i prepensionamenti", avverte il presidente di Confindustria, Bonomi. "A rischio tre milioni di posti di lavoro". Si acuisce la crisi, diventano allarmanti le prospettive, l'Italia sembra aver imboccato il più profondo dei vicoli ciechi. 

Confindustria ritiene il problema delle bollette assurde "una questione di sicurezza nazionale". I roghi di questi giorni, comuni in tutto il Paese non lasciano presagire nulla di buono. Anzi sono indici di grande inquietudine, monta la preoccupazione e, di conseguenza, la rabbia. Imprese e famiglie sono sul punto di scoppiare, non ce la fanno più. 

Potrebbero chiudere oltre trentamila aziende. Dieci milioni di italiani lottano contro la povertà. L'allarme sul caro bollette suona come un avviso senza futuro per il prossimo governo Meloni. "Chiediamo di concentrare le poche risorse che abbiamo a difesa di imprese e famiglie. Senza industria non c'è Italia". É questo l'ammonimento bis di Carlo Bonomi, presidente di Confindustria. 

Parole forti, di ritorno nelle denunce degli altri vertici della catena produttiva. Confcommercio indica in 120mila le imprese a rischio nel settore; 350mila i lavoratori in pericolo. Il numero fornito da Federalberghi si allunga giorno dopo giorno. Trecentomila imprese rischiano di crollare sotto il peso di 300 miliardi di debiti. Il disagio sociale in Italia interessa purtroppo tre milioni di famiglie per dieci milioni di persone. Il gas in questi casi è semplicemente la canna. L'Italia sembra stia studiando su come imboccarla meglio la mortale canna del gas. Piena emergenza e finanza pubblica: il nuovo governo non potrà girarsi dall'altra parte, dovrà intervenire. "Con serietà e unità nazionale".

Confindustria esorta la politica a formare alla svelta il nuovo governo. "Nei tempi più rapidi, con ministri autorevoli, competenti e inappuntabili". E qui ti voglio: a trovarli "ministri competenti e inappuntabili". Sarò pure affetto da parziale cecità, ma in giro di questa specie non ne vedo. 

Il grave problema ha più facce. Mentre monta l'allarme su bollette e gas e sulle conseguenze dell'impennata dei prezzi: la Lega dice no per Quota 41. E la flat tax produce reazioni differenti a destra e a sinistra. Il Pd applaude Bononi, al presidente di Confindustria si oppone Giovanbattista Fazzolari, senatore di Fratelli d'Italia. "Il  programma del centrodestra sulla flat tax è ben preciso. Noi prevediamo una fiat tax sul reddito incrementale e di portare a 100 mila quella per gli autonomi dalle attuali 65mila. C'è scritto questo nel programma, nulla di più". 

Allora il punto di domanda qual è, non fare la fiat tax e tenersi la legge Fornero? "A noi arrivano gli inviti a non fare quello per cui i cittadini ci hanno votato". Firmato Claudio Borghi della Lega.   

Intanto, la crisi energetica non la smette di mietere vittime. Diventano introvabili le auto, i mobili, l'acqua minerale frizzante. Sono ormai merce rara. E i costi vanno alle stelle. Un'impennata così finora non si era vista mai. I produttori lamentano pesanti carenze di materie prime. Il caro energia blocca le produzioni e svuota il carrello Si allunga la lista dei beni difficili da reperire. I tempi di consegna si dilatano. Si restringono le scorte. Tout court, siamo rovinati o ci avviamo verso la più grande e pericolosa delle rovine. 

L'effetto scarsità delle materie prime provoca la possibile creazione di un catena. Da un punto all'altro dello stivale sale la protesta. Per alcuni prodotti, Pvc e oggetti in alluminio, le evasioni degli ordini impiegano anche due mesi. E tutti guardano con preoccupazione al 2023. 

Coldiretti avverte: "Nelle campagne, con la penuria di fertilizzanti e gasolio la crisi è evidente. C'è carenza anche  di elettricità e vetro". 

Sugli scaffali resta il problema dell'acqua minerale frizzante. Per alcuni detersivi è facile prevedere "Minori quantità di riso e oli di semi". La mancanza di componenti elettronici colpisce soprattutto le imprese. 

Ma il Governo? Prende tempo. Come pure l'Unione Europea. In arrivo però tra i 10 e 25 miliardi di euro. Almeno 5 serviranno a finanziare il credito di imposta per le imprese energivore. Voci di corridoio non controllate attribuiscono a Giorgia Meloni soluzioni del tipo "prezzi tutelati e taglio delle accise". Ma lo scudo anti rincari slitta ancora. 

Noi poveri italiani alle prese con un incubo. L'inverno lungo poco riscaldato. C'è gas solo fino a febbraio.  

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