Secondo i dati dell'Istat, nel secondo trimestre dell’anno, l’indebitamento delle Amministrazioni pubbliche sul Pil si è marcatamente ridotto in termini tendenziali proseguendo il suo percorso di miglioramento iniziato nel primo trimestre. Il potere d’acquisto delle famiglie ha registrato una flessione lieve nonostante l’impatto negativo dell’aumento dei prezzi. Il tasso di risparmio delle famiglie è diminuito di 2,3 punti percentuali attestandosi tuttavia ancora su livelli più alti rispetto al periodo pre-pandemico.

Ma entriamo nello specifico. Si conferma il trend crescente del tasso di investimento delle società non-finanziarie, rimane stabile sui minimi della serie storica dal 1999 la quota di profitto. Pressione fiscale in aumento e potere d’acquisto delle famiglie in calo. Sono i due principali dati che emergono dalla nota trimestrale Istat sui conti della P.A. (Pubblica Amministrazione) nel secondo trimestre 2022. Il potere d'acquisto delle famiglie nel secondo trimestre dell'anno ha registrato "una flessione lieve nonostante l'impatto negativo dell'aumento dei prezzi", rende noto l’Istituto di Statistica, mentre il tasso di risparmio delle famiglie è diminuito di 2,3 punti percentuali "attestandosi su livelli ancora più alti rispetto al periodo pre-pandemico".

Il reddito disponibile delle famiglie consumatrici è aumentato dell'1,5% rispetto al trimestre precedente, mentre i consumi sono cresciuti del 4,1%. La propensione al risparmio dei nuclei familiari è stata pari al 9,3%, in diminuzione di 2,3 punti percentuali rispetto al trimestre precedente. A fronte di un aumento dell'1,5% del deflatore implicito dei consumi finali delle famiglie (ossia quella misura di calcolo del Pil che non prende in considerazione le oscillazioni dei prezzi) il potere d'acquisto delle famiglie è lievemente diminuito rispetto al trimestre precedente (-0,1%).

Nei primi sei mesi dell'anno sale invece la pressione fiscale che è stata pari al 42,4%, in aumento di 0,3 punti percentuali rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Notizie migliori sul fronte dei conti pubblici. Continua il trend al ribasso per i risparmi delle famiglie nella zona euro: nel secondo trimestre del 2022 il tasso è sceso al 13,7% dal 15,2% registrato nel primo trimestre. È la stima di Eurostat, che spiega il calo con l'aumento dei consumi del 3,5%, a un tasso più rapido rispetto al reddito disponibile lordo (+1,7%). Pressoché stabili invece gli investimenti delle famiglie al 10,1% nell'area euro. Guardando alle imprese, la quota di utili nel secondo trimestre del 2022 è leggermente diminuita, passando dal 40,0% al 39,8% nell'area dell'euro.