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Franco Esposito

Un affare da quattro miliardi. Il fondo statunitense Gip e l'italianissima Msc di Gianluigi Aponte, con sede legale in Svizzera. Oggetto della corsa la vendita di Italo, l'azienda di trasporti su terra con una flotta di venticinque aerei e cinquantacinque stazioni servite al giorno. Centosedici i viaggi quotidiani, 20,1 milioni di passeggeri hanno usufruito dei treni di Italo. I dipendenti sono 1.420, con 1.764 milioni di patrimonio netto. 

Signori, in carrozza. Si parte davvero, ha deciso così il direttore generale di Italo. Acquistato dal fondo Gip per due miliardi, nel 2008, avrebbe deciso di anticipare la vendita dell'operatore ferroviario dell'alta velocità. Se ne riparlerà comunque l'anno prossimo. Ma chi potrebbe comprare Italo? Secondo voci meritevoli di grande considerazione, il fondo statunitense Gip III Global Investiments pare abbia espresso l'esigenza di lavorare in direzione delle aspettative di Aponte. Fine ultimo, lo step obbligato richiesto da entrambi i soggetti interssati. Gip alla vendita, Msc all'acquisizione. 

Scopo primario di Gip è la costituzione di un "continuation fund". Un nuovo fondo in grado di consentire la partecipazione di entrambi i soggetti. Grande vantaggio sarebbe nella condizione di realizzare l'investitore Usa: passerebbe immediatamente all'incasso con il suo fondo, potrebbe poi reinvestire con un altro veicolo, imbarcando il nuovo socio. La volontà delle parti sarebbe quella di accelerare i tempi. La trattativa sarebbe in corso. 

La mossa scatenerebbe un salto di qualità nella concorrenza sulle tratte ferroviarie dell'alta velocità. La mossa così concepita punterebbe ad acquisire italo per 4 milioni di euro, debito escluso. Gli azionisti di Italo prevedono per il prossimo anno il raggiungimento del debito a 400 milioni. La compagine azionaria è oggi composta da Gip con il 72,6% e da una serie di investitori italiani, tra cui i soci italiani che avevano reinvestito dopo l'ingrsso del fondo anglosassone. Tutti insieme detengono il 7,7%. Uno è Giorgio Cattaneo, alla guida della società a più riprese, prima e dopo il periodo in Tim. Fino a diventarne vice presidente esecutivo alla fine del 2018, dopo aver veicolato Tim incontro a Gip. 

Accanto a Cattaneo, i fondatori di Ntv, Luca Cordero di Montezemolo e, tuttora presidente di Italo, e Giovanni Pascoli, Isabella Seragnoli, Alberto Bombassei. Se dovesse concretizzarsi l'accordo Gip-Msc, i soci italiani non avrebbero alcuna intenzione di starsene con le mani in mano. Tout court, non intendono di stare a guardare. 

Il gruppo Cattaneo sarebbe inteniato a coivolgere anche soci internazionali. Il progetto è la  creazione di un nuovo soggetto ferroviario da abbinare con Italbus. La società del trasporto su gomma da due milioni di passeggeri. L'ha fondata Cattaneo. L'alternativa è un eventuale accordo con i francesi di Snef. I quali hanno già dato mandato a una banca di trovare partner italiani in grado di favorirne l'espansione sul mercato italiano. Finisse così, sarebbe inevitabile una possibile guerra dei prezzi; diventerebbe quello il segnale forte della concorrenza con Ferrovie dello Stato.

Msc ha un'idea diversa. Quella di ampliare il business di Italo anche alle merci. Atrraverso l'estensione delle sinergie con la logistica di Gianluigi Aponte. La società ferroviaria MedWay Italia fa capo a lui. Alla prospettiva starebbero già lavorando gli uomini di Gip. Hanno incontrato alcune banche e nei giorni scorsi sono stati avvistati negli uffici di Ferrovie dello Stato. Non ci sarebbe da stupirsi se, a breve,  si avesse notizia di un loro colloquio con l'amministratore delegato Luigi Ferraris. 

Il progetto Aponte prevede però alcune difficoltà. In considerazione della presenza di altri soggetti, in qualità di soci, sul punte di comando di Italo. Sarebbero innanzitutto entrambi azionisti extracomunitari. In considerazione del fatto che uno, Gip, è americano, e l'italiano Msc ha sede a Ginevra, in Svizzera. Su di essi si aprirebbe il cosiddetto scrutinio del golden power. I poteri speciali che il governo può esercitare sulle attività strategiche. 

Considerazione finale di pura cronaca. O di corretta ricostruzione storica. Il primo tentativo di Aponte di salire a bordo degli aerei di Italia Airways è finito a buone donne. La compagnia ora tratta con Certares, Air France e Delta. Ma sui treni di Italo la partita sembra meno difficile. Se Aponte vuole davvero, può prenderli anche al volo. La carrozza aspetta un signore.