Il consumo nazionale di pasta alimentare è di quasi 2 milioni di tonnellate per un valore di oltre 3 miliardi di Euro e un consumo annuale per persona di 28 kg, tre volte superiore a quello di uno statunitense, di un greco o di un francese, cinque volte superiore a quello di un tedesco o di uno spagnolo e sedici volte superiore a quello di un giapponese.

L'Italia è il Paese che non solo ne consuma di più, ma ne produce e ne esporta maggiormente.

In questa Giornata mondiale della pasta e della dieta mediterranea si vuole sensibilizzare l'opinione pubblica verso una cambiamento di stile di vita e attenzione verso l'ambiente, seguendo una sana alimentazione.

#Pasta2050 e #WorldPastaDay sono gli hashtag ufficiali che chef e food blogger di tutto il mondo potrannno utilizzare per promuovere ricette sfiziose e raccontare in un piatto la passione tutta italiana per la pasta.
L'idea di istituire la Giornata mondiale della pasta e della dieta mediterranea è una proposta che parte, ovviamente, dall'Italia creatrice per altro della famosa "dieta mediterranea" conosciuta e apprezzata in tutto il mondo.

 

L'Unesco nel 2010 ha riconosciuto la Dieta mediterranea come Patrimonio dell'Umanità perché non è semplicemente una dieta, ma un vero e proprio cambiamento dello stile di vita, un modo di vivere, un momento di condivisione sociale.
Importante capire che la dieta mediterranea, non è un elenco di alimenti, espressi attraverso la famosa piramide alimentare, ma un insieme di tradizioni agricole, di momenti di condivisione di prodotti e conoscenza del territorio.
In più è una dieta sostenibile perché rispetta la stagionalità dei prodotti e il rispetto del territorio, creando un'alimentazione bilanciata e aiutando la nostra salute e il nostro ambiente.

Nella Giornata Mondiale della Pasta non si parla solo di dieta mediterranea.

Chi lavora all'interno di questo mondo sa bene che c'è l'assoluta necessità di combattere l'agro pirateria.

Su cinque piatti di pasta italiani venduti nel mondo ben quattro sono falsi con imitazioni o richiami di varia natura all'Italia senza avere nulla a che fare con la realtà produttiva del Bel Paese.
Questo causa ogni anno danni economici e di immagine incalcolabili al sistema produttivo nazionale.

Sapete che il Made in Italy il 30% dell'intera produzione mondiale di pasta ed il 75% della produzione nei Paesi dell'Unione Europea?

Tre piatti di pasta su quattro, consumati nel vecchio continente, sono di origine italiana.

Sono argomenti delicati che in qualche modo coinvolgono direttamente anche l'Italia stessa.

C'è da sapere infatti che, a dispetto di quanto molti consumatori pensano, molta pasta che troviamo non sempre parla italiano, visto che il 30-40% della semola utilizzata nei pastifici arriva dall'estero.
Si tratta di un'informazione che la maggior parte delle aziende non vuole dare perché teme di dire ai consumatori una verità "scomoda" sul prodotto simbolo del made in Italy.

La realtà è molto semplice: spaghetti e maccheroni sono ottenuti con grano italiano, mischiato a quello di altri Paesi quali Canada, Stati Uniti, Australia, Francia che esportano in Italia un grano duro di ottima qualità, necessario per produrre un prodotto che poi vendiamo in tutto il mondo.

La dicitura "made in Italy" presente su molte confezioni di pasta ottenuta con il 30 -40% di grano duro importato è corretta?

Si: gli spaghetti possono riportare la scritta perché il grano estero viene prima mischiato con grano duro di provenienza nazionale, poi trasformato in semola destinata ad essere miscelata con acqua per diventare alla fine pasta. Secondo la legge tutte queste operazioni condotte sul nostro territorio autorizzano la scritta "made in Italy".

C'è da considerare poi un altro aspetto.
La bontà della pasta non è solo legata all'origine della materia prima, ma anche e soprattutto alla qualità del grano italiano e straniero e alla capacità di saper produrre una buona pasta.

Indipendentemente da tutti questi discorsi il 25 Ottobre in sostanza si festeggerà la pasta: quanto ne sapete su di lei?

Per esempio... la pasta molto cotta è davvero più digeribile?
No, perché la pasta al dente preserva le sue ottime qualità ed è più facilmente digeribile.

La macinatura a pietra è migliore in assoluto?
No, la macinazione è necessaria per trasformare il grano in semola, separando la crusca dal chicco di grano duro.
Nei pastifici industriali questa separazione si ottiene attraverso vari passaggi con risultati migliori rispetto alla macinatura a pietra.

La trafila fa la differenza?
Si, la trafila in teflon crea una pasta lisca e dal colore più giallo: sarà più croccante all'assaggio.
Quella in bronzo crea una pasta più chiara e ruvida.

Il sale va aggiunto dopo l'ebollizione?
Si, il sale va aggiunto solo quando l'acqua bolle.
E infine ...

La pasta fa ingrassare?
100 g di pasta corrispondono a circa 360 Kcal di cui 70% sono carboidrati e dal 12 al 14% proteine: studi clinici confermano che non sono i carboidrati, ma le calorie in eccesso ad essere responsabili dell'obesità.