di Lucio Fero

Totti le borsette le ridà, Ilary non molla i Rolex e le differenti strategie nella coppia che fu per una qualche strana assonanza rimandano ai differenti canoni comportamentali nel governo che oggi, proprio oggi, va ad ottenere la fiducia in Parlamento. C'è il canone Salvini e c'è il canone Meloni. Il primo immutabile nella sua ostinata ripetitività, il canone dell'opposizione al governo, anche se il governo è il tuo.

Opposizione sceneggiata - Opposizione sceneggiata, sia chiaro. Perché quel che conta e dà la cifra è la sceneggiata, non l'opposizione. Salvini è un caratteristica del grande casting della politica, non gli si addicono molte parti, interpretazioni e sceneggiature. Lui è proclama, immagine, agitazione, propaganda, teatro. Il tutto in un gigantesco e perenne: se potessimo fare noi da soli...Così nel giorno in cui un governo della Destra nasce davvero Salvini continua a fare campagna elettorale per la Lega. Pensione, ci si va intorno ai 60 anni di età (sia detto per inciso, la legge Fornero prevede 67 di anni, la realtà 2021 è che l'anno scorso si andava in media in pensione a 61,8 anni). Migranti, si bloccano. Economia e finanze: le bollette le paga lo Stato. Tasse: per gli autonomi si abbassano subito via tassa piatta più larga e lunga che pria...Salvini lo sa che tutto questo non è matematicamente possibile (non lo sapesse davvero la questione non sarebbe più di natura politica) ma l'istinto, l'abitudine e l'attitudine e la competenza e la specializzazione acquisite gli impongono e consigliano concordi di recitare la parte di chi non molla. Non molla nulla. Per scena più che per principio. Sembra Ilary.

Meloni, l'impossibilità di essere seri? -  Giorgia Meloni ha detto alle Camere che il programma di governo della Destra, promesse previdenziali e fiscali incluse, non viene accantonato. Ma diluito sì, almeno nei cinque anni della legislatura. Subito, qui e adesso in pensione a 60 anni, flat tax, meno Irpef e soprattutto più debito pubblico non solo non si può ma sarebbe farsi del male, molto male. Un po' di sano rapporto con la realtà all'interno di comunque molto ottimismo. Ma su Meloni già la cappa, l'aura, l'atmosfera di impossibile serietà che avvolge e permea la politica italiana ormai da quasi tre decenni. L'impossibilità di essere seri e cioè la sostituzione in toto del pensiero e azione politica con il pensare e agire da teatranti in assemblea di condominio. Forza Italia si atteggia a partito ferito e intride di amaro la sua fiducia al governo Meloni. Matteo Salvini fa già l'opposizione (a chiacchiere ma di quello vive) al governo Meloni. L'opposizione, quella dei partiti sconfitti alle elezioni, il dio della politica la perdoni: rimprovera alla Meloni di firmarsi il presidente del Consiglio al maschile... L'impossibilità di essere seri come canone dei compagni di viaggio e forse del viaggio stesso. Sembra Totti.