Ennio Morricone (depositphotos).
PRETORIA - L'Istituto Italiano di Cultura di Pretoria, in collaborazione con l'Ambasciata d'Italia in Sud Africa e il Consolato Generale d'Italia a Johannesburg, ha annunciato la tournée dello spettacolo gratuito "Ennio Morricone: in his own words", che si svolgerà a Johannesburg, Città del Capo e Durban.

Compagno di scuola del regista Sergio Leone, con il quale avrebbe formato uno dei più grandi sodali di regista/compositore, Ennio Morricone studiò al Conservatorio Santa Cecilia di Roma, dove si specializzò nello studio della tromba. Fu assunto da Leone per il film Per un Pugno di Dollari (1964) e la sua colonna sonora per quel film, con i suoi scarsi arrangiamenti e la strumentazione non ortodossa (campane, chitarre elettriche, armoniche, la caratteristica vibrazione dell'arpa ebrea), rivoluzionò il modo in cui la musica sarebbe stata usata nei western a seguire.

Anche se il suo nome sarà sempre sinonimo di spaghetti western, Morricone ha contribuito a una vastissima gamma di generi cinematografici, dimostrandosi uno degli artisti più versatili nel mondo del cinema. Ha scritto quasi 400 colonne sonore di film, quindi un breve riassunto è impossibile, ma il suo lavoro più memorabile include i film come C'era una volta in America di Sergio Leone, Mission di Roland Joffé (1986), The Untouchables di Brian De Palma (1987), Nuovo Cinema Paradiso (1988) di Giuseppe Tornatore.

Quali sono i segreti dietro il suo viaggio? In che modo il Maestro è diventato un'icona riconosciuta e riconoscibile in tutto il mondo attraverso la sua musica? In una performance a tre voci Alessandro De Rosa, compositore e coautore della biografia di Morricone, racconta alcuni momenti salienti della vita e dell'opera del Maestro, creando un filo rosso attraverso narrazioni, filmati inediti e le interpretazioni di Fausto Beccalossi (fisarmonica) e Claudio Farinone (chitarre), che rileggono alcuni brani della carriera musicale di Morricone e li plasmano sui loro strumenti.

Ripercorrere la storia di Ennio Morricone significa conoscere la vita di un genio del nostro tempo, nonché il contesto culturale e sociale in cui la sua identità ha saputo interagire ed evolversi. Un contesto mutevole, ricco di contraddizioni e opportunità, capace di affascinarci e di parlarci del nostro presente, di noi.

Lo spettacolo andrà in scena mercoledì 23 novembre alle 18:30 presso la WITS University di Johannesburg e poi l'indomani, giovedì 24, all'Hugo Lambrechts Music Centre di Cape Town e domenica 27 al Jewish Club di Durban.