Gente d'Italia

4 novembre, arriva a Roma il Treno della memoria

Oggi, Venerdì 4 novembre, giorno dell'Unità d'Italia e Festa delle Forze Armate nel quale si ricorda la fine della Prima Guerra Mondiale con la resa dell'Impero austro-ungarico all'Italia, il 'Treno della Memoria', é arrivato nella stazione di Roma Termini trainato da una locomotiva a vapore. Si tratta della rievocazione dello storico convoglio che nel 1921 trasportò la salma del Milite Ignoto, scelta da Maria Bergamas tra quelle di 11 Caduti italiani non identificati, da Aquilea a Roma. Dopo il viaggio del Centenario dello scorso anno,  il treno ha ripreso quest'anno il suo percorso attraverso l'Italia arrivando nelle città non toccate dal viaggio del 2021, per mantenere vivo il ricordo di tutti i Caduti che hanno contribuito a costruire l'unità nazionale. "Il Ministero della Difesa, in collaborazione con il Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane, con il supporto della Fondazione FS e la Struttura di Missione per la valorizzazione degli Anniversari nazionali e della dimensione partecipativa delle nuove generazioni, spiega il generale di Brigata, Fulvio Poli dell'Esercito Italiano, che ha viaggiato a bordo del treno storico, è tornato a commemorare l'anniversario della traslazione del Milite Ignoto con un nuovo itinerario che ha toccato 17 città, con 100 ore di percorrenza e attraversato, in molti casi a passo d'uomo per la presenza di autorità e molti cittadini, 730 stazioni di tutte le regioni italiane coinvolgendo 270 ferrovieri". "L'accoglienza è stata straordinaria al di sopra di ogni  aspettativa. In ogni stazione, abbiamo trovato sindaci, cittadini, gonfaloni. L'anno scorso per il Centenario del Milite Ignoto abbiamo ripercorso il tragitto del 1921. Quest'anno, molte città italiane hanno chiesto e ottenuto di poter ospitare e visitare il 'Treno  della Memoria'. Il valore è  incommensurabile. Tutti i soldati italiani che scrivevano a casa, che scrivevano dei diari, concludevano con  un "non dimenticateci": erano consci di compiere un sacrificio, addirittura dare la vita, ma lo facevano per l'Italia, per gli italiani, questa era la loro  consapevolezza. Ricordo le parole di mio nonno e dei suoi commilitoni quando ero bambino. Quindi il nostro dovere è non dimenticarli e ricordare quanto hanno fatto per l'Italia. Un monito per le giovani generazioni e a maggior ragione in questo momento per l'Europa, con una guerra che sta consumando in particolare giovani vite. Noi dobbiamo ricordare il valore della Pace e della fraternità fra i popoli.Il viaggio. La vita a bordo del treno, partito da Trieste circa un mese fa è spartana, afferma il Generale Poli, per usare un  termine forse desueto.  Abbiamo le nostre cuccette dove riposiamo, dove  viviamo, una carrozza dove consumare i pasti e stare assieme. Siamo 18 militari. Tutto molto semplice, rustico, ma con un grande spirito di corpo  che contraddistingue i soldati e quindi anche le piccole difficoltà vengono superate con un sorriso e in amicizia.

L'incontro con i cittadini - Ricordo la tappa alla stazione di  Ancona, in porto avevamo anche la nave scuola Vespucci, dove c'è stato il record di visite degli  studenti. Oltre 2500 giovani. Poi Aosta, dove credo che quasi l'intera cittadinanza sia venuta a trovarci. Ma anche La Spezia, dove alle 3.30 di notte, quando il treno è arrivato, abbiamo trovato in stazione moltissimi cittadini. Il tragitto sardo tra Golfo Aranci e Cagliari. Ma un po' tutte le città, in Calabria, poi Campobasso, L' Aquila, Torino sotto il diluvio, dove tutti stavano in coda e aspettavano il loro turno  per salire e visitare la mostra sulla storia del Milite Ignoto allestita in un vagone del treno. Mi rimane nel cuore la domanda di tanti ragazzi, di tanti giovani: perché non ce l'avete detto, perché non ci avete raccontato questa meravigliosa storia italiana?

Il valore della Pace - Certamente si può parlare di treno della Pace, conclude il Generale Poli, di un treno che potrebbe continuare e toccare anche altre capitali europee, proprio per questo messaggio di pace e di fratellanza tra i popoli. E la parola che mi piace davvero usare è fratellanza, per un convoglio che unisca i popoli e le nazioni di  questa "nazione europea".

Alle 8.00 di ieri venerdì 4 novembre il treno  della Memoria é arrivato al binario 1 di Roma Termini. Una festa con  le Istituzioni, le autorità politiche militari e religiose. Però non sarà il momento più intenso, che sarà il 5 novembre nella stazione di Roma San Pietro, la stazione dei romani e per i romani, dove aspettiamo gli studenti, i lavoratori, i  cittadini che vorranno venire a farci visita e a salutare il Milite Ignoto.

L'ASSOCIAZIONE
Nel corso degli anni hanno partecipato alle iniziative dell'Associazione oltre 60.000 ragazzi e ragazze che hanno attraversato l'Europa per poi restituire nella proprie comunità e ai propri istituti il messaggio di pace e solidarietà di cui l'associazione è promotrice.

L'Associazione collabora stabilmente con i musei di Auschwitz-Birkenau, Ravensbruck, Sachsenhausen, Terezin, Lidice, Bełzec, di Oskar Schindler,con gli Arolsen Archives, l'Archivio Diaristico Nazionale, con gli Istituti Italiani di Cultura e con diverse università italiane e straniere. Hanno partecipato al progetto quattordici Regioni e centinaia di istituzioni scolastiche e di comuni in tutta Italia.

Ogni anno con il Treno della Memoria partono, inoltre, oltre centocinquanta giovani volontari/ie da tutta Italia. Negli anni il Treno della Memoria ha ricevuto l'Alto Patronato del Presidente della Repubblica, il patrocinio della Camera e del Senato e del Parlamento Europeo ed ha avviato dei protocolli di intesa con Associazione Nazionale Comuni Italiani, Treccani e Unione delle Province Italiane.

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